Il saldo e stralcio” introdotto dalla Legge di Bilancio 2019 (145/2018), è un metodo di pagamento che offre al debitore la possibilità di pagare un importo inferiore rispetto quanto dovuto ai propri debitori, chiudendo in toto la posizione debitoria. Si tratta di una transazione attraverso la quale le parti interessate risolvono in via bonaria il rientro del debito in modo da ottenere un soddisfacimento per entrambe, debitore e creditore:
- Debitore : riduzione percentuale del debito residuo ;
- Creditore : rientro del credito assicurato, anche se in forma parziale.
E’ discrezione delle parti trovare un accordo sia sulla cifra da stralciare, sia sulle tempistiche del piano di rientro.
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La figura del garante nel saldo e stralcio
Fare da garante significa assumersi la responsabilità del debito contratto dalla persona per la quale si è prestata garanzia ; ogni garante, a partire dalla stipula del contratto di finanziamento o mutuo che sia, diventa primo contraente nel momento in cui il titolare, per qualsiasi motivo, non dovesse far fronte al debito contratto.
In linea di massima si tratta di un parente prossimo, genitore o fratello, ma chiunque può ricoprire questo ruolo senza la necessità di vincoli di sangue : il marito, la moglie, l’amico, il vicino di casa.
L’importante è che agli occhi dell’istituto di credito risulti solvibile e in possesso di requisiti quali :
- Livello di solvibilità e storico creditizio ;
- Posizione lavorativa ;
- Patrimonio immobiliare ;
- Età.
Il livello di solvibilità è fondamentale e primario nella valutazione del candidato a garante; è chiaro che se dovesse risultare una “macchia” nel suo storico creditizio, anche relativa a un solo ritardo nel pagamento di una rata in un precedente finanziamento, la banca non si preoccuperà nemmeno di procedere con l’analisi degli altri dati, valutando il soggetto come “non idoneo”.
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Fare saldo e stralcio in presenza di un garante
Se la pratica di mutuo o l’erogazione del finanziamento sono andati in porto grazie alla fidejussione di un garante, sarà difficile che la banca accetti una proposta di saldo e stralcio, almeno non prima di aver fatto appello ad ogni risorsa del fideiussore quali :
- Proprietà immobiliari;
- Stipendio ;
- Pensione.
Chi fa da garante, infatti, qualora non dovesse onorare il debito garantito subirà le procedure di riscossione del credito esattamente come fosse l’intestatario del contendere ; va da sé che qualsiasi istituto di credito, prima di “accontentarsi” di un rientro parziale stralciando il debito residuo, farà quanto in suo potere per tentare un pignoramento verso il titolare o nei confronti del garante, aggiudicandosi un recupero totale o quasi ma, di sicuro, di importo più alto rispetto a quello che otterrebbe con un saldo e stralcio.
Transazione saldo e stralcio e centrale rischi
Una delle prime ripercussioni in una situazione di morosità è la segnalazione in centrale rischi come cattivo pagatore ; il vostro nominativo viene inserito in banche dati sin dall’accesso al credito, monitorando e registrando ogni attività sia in positivo che in negativo e, nel momento in cui anche una sola rata del finanziamento non viene pagata, siete in lista nera.
A seguito di una conciliazione saldo e stralcio, la Legge prevede che il debito debba considerarsi totalmente chiuso pertanto anche la segnalazione in banca dati dovrebbe cessare di esistere ma non è garantito che accada in automatico.
Cosa fare per riabilitare il nome dopo un saldo e stralcio?
Dovrà essere cura del titolare, pertanto, farsi rilasciare dal creditore quietanza di stralcio, ossia una quietanza di liberatoria in cui viene dichiarato di non aver più alcuna pretesa sul debitore. Sarà altresì cura del creditore comunicare la nuova posizione dell’ex debitore in modo da porre il nominativo nuovamente in positivo.
Bankitalia, tramite la circolare N°139 dell’11 febbraio 1991,14° aggiornamento,al secondo capitolo, paragrafo 5.5, in relazione alle norme che disciplinano le segnalazioni in Centrale Rischi, si è espressa come segue :
“devono essere segnalati i crediti passati a perdita, i crediti in sofferenza che l’intermediario, con specifica delibera, ha considerato non recuperabili o per i quali non ha ritenuto conveniente intraprendere i relativi atti di recupero. Confluiscono nella categoria anche le frazioni non recuperate dei crediti che hanno formato oggetto di accordi transattivi con la clientela, di concordato preventivo o di concordato fallimentare remissorio, i crediti prescritti e quelli oggetto di esdebitazione.”
Quanto bisogna offrire in una transazione saldo e stralcio?
Partiamo subito col dire che non esiste una cifra prestabilita o una percentuale fissa sul debito in una proposta di saldo e stralcio. Tuttavia esistono delle regole, alcune del buon senso, che andrebbero seguite.
- Evitare proposte assurde : se avete un debito di 50mila euro, proporne 5mila sarebbe quantomeno azzardato ; sebbene l’accordo transattivo del saldo e stralcio preveda una diminuzione, anche importante, del debito residuo, proposte ridicole potrebbero far saltare l’accordo e indisporre i creditori.
- Non fare il passo più lungo della gamba. Oltre alla somma, l’importo della rata è fondamentale; cercate di fare una proposta in linea con la vostra situazione economica, un importo che vi faccia respirare e, al contempo, soddisfi il creditore. Ricordate che l’accordo va rispettato e l’omissione del pagamento di una sola rata potrebbe mettere a rischio l’intero accordo.
- In caso di somme contenute è consigliabile proporre di saldare la parte di debito pattuita in un’unica soluzione, magari azzardando sulla proposta.
- Per quanto riguarda i debiti ipotecari, ad esempio un mutuo casa, le banche tendono ad esaminare più facilmente proposte comprese tra il 50 e l’80% del debito.
Quali sono le tempistiche di un saldo e stralcio?
Per la formulazione della proposta basterà un’accurata analisi da parte dell’Avvocato che prenderà in carico la vostra posizione e la seguente trattativa con il debitore.
In seguito bisognerà attendere i tempi di valutazione della Banca o della finanziaria che sono variabili e si aggirano intorno alle due settimane, un mese circa.
Un fattore determinante spesso è dato dal fatto che l’analisi della documentazione non avviene direttamente in filiale
Agenzia delle Entrate-riscossione : saldo e stralcio 2020
Per via dell’emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19, è intervenuto un nuovo provvedimento sulla disciplina del saldo e stralcio al fine di consentire maggiore flessibilità sul rientro delle rate 2020,relative alle carichi derivanti dagli omessi versamenti dovuti in autoliquidazione, in base alle dichiarazioni annuali, e quelli derivanti dai contributi previdenziali dovuti dagli iscritti alle casse professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi Inps, come si può rilevare sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate-riscossione.
Con il Decreto Rilancio il Governo è intervenuto anche in materia di saldo e stralcio per dare respiro a chi doveva effettuare versamenti con scadenza 2020. In sintesi, per chi nel 2019 è risultato in regola con i versamenti delle rate delle rottamazioni e del saldo e stralcio, lo spostamento del versamento non causerà la perdita del beneficio ottenuto. Salvo che il tutto venga versato entro e non oltre il termine del 10 Dicembre 2020.
Per la complessità della materia e la necessità di padronanza di spirito transattivo, una proposta di saldo e stralcio, che sia con la banca o con un privato, va intrapresa solo e sempre con l’ausilio di un bravo ed esperto Avvocato.
Il nostro studio è a vostra disposizione per analizzare la situazione in cui vertete e trovare la soluzione più adatta in tempi brevi, al fine di riabilitarvi al credito e ad una vita sociale dignitosa.