L’esdebitamento è la procedura di sanamento del debito per tutti i soggetti che non hanno potuto o saputo far fronte alla propria situazione debitoria e che rispondano ad un determinato numero di requisiti.

  • Il soggetto non deve aver beneficiato di altre esdebitazioni nei 10 anni precedenti la richiesta ;
  • Deve collaborare con gli organi competenti al fine di produrre documentazioni e informazioni relative la procedura ;
  • Non deve aver sperperato la parte attiva del reddito (per le attività) ;
  • Il debito dichiarato sia dimostrabile ;
  • Non abbia condanne per bancarotta fraudolenta o altri reati contro l’economia pubblica, l’industria e il commercio ;
  • Si trovi effettivamente in uno stato di sovraindebitamento.

L’art.14-terdecies della Legge n.3 del 2012 (esdebitamento) cui fa riferimento questo paragrafo, è la prima legge  introdotta in Italia per permettere a soggetti debitori di proporre ai propri creditori un piano di rientro basato sulle reali capacità di solvenza del debitore stesso, sdebitando, ossia estinguendo, tutta la parte debitoria cui non si riesce a far fronte.

In altre  parole un accordo tra le parti, supervisionata e gestita da enti e figure giuridiche preposte, dove il creditore accetta il rimborso di una parte del credito, calcolata sulla base della disponibilità effettiva del debitore, a fronte della sua totalità. 

La parte restante (debito residuo) verrà automaticamente annullata, ossia esdebitata, liberando il debitore dalla sua posizione negativa.

Sovraindebitamento

Nel Codice della Crisi e dell’insolvenza, all’art.2, lett.c), troviamo la definizione di  “Sovraindebitamento” così descritta : “stato di crisi o di insolvenza del consumatore, del professionista, dell’imprenditore minore, dell’imprenditore agricolo, delle start – up innovative“  mentre all’ ex art. 6, comma 2, lett. a) troviamo :

“situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente”

Tradotto in parole povere si tratta della dura condizione, purtroppo largamente diffusa in questo periodo storico italiano, in cui i consumatori non riescono a far fronte ai propri debiti che, per una serie di eventi sopravvenuti, sono diventati nettamente superiori rispetto ai mezzi economici a loro disposizione.

Legge 155/2017 chi può usufruirne e quali sono i vantaggi

La Legge 155/2017 altro non è che un perfezionamento della precedente 3/2012, facilitandone l’applicazione e snellendone le procedure. Pur essendo stata di enorme aiuto a molte persone in stato di sovraindebitamento, infatti, la Legge 3/2012 in diversi casi si è mostrata molto complessa e di non facile applicazione. 

Persone fisiche, piccoli imprenditori (fatturato annuo inferiore a duecentomila euro e debiti non superiori a cinquecentomila), professionisti, start-up, fideiussori (coloro che hanno garantito per un soggetto che si è rivelato insolvente) e aziende agricole  secondo l’ordinamento italiano non sono fallibili e di conseguenza possono fruire delle procedure previste dalla Legge 155/2017. L’esdebitamento, la sospensione delle azioni esecutive come il pignoramento e la messa in asta della propria casa sono tra i maggiori vantaggi dell’applicazione di questa legge.

Perché l’esdebitamento?

In questo particolare periodo storico in cui verte il nostro paese,  il nostro governo ha dovuto soffermarsi a studiare un piano che mettesse d’accordo sia il debitore che il creditore. 

Rate di mutuo non pagate, cartelle di Equitalia non evase, rimborsi di finanziamenti sospesi per lunghi periodi hanno rischiato di portare al collasso l’economia.

Dall’altra parte vi sono famiglie che faticano a pagare le bollette o comprare i libri di scuola per i propri figli e piccole aziende in crisi che hanno dovuto gettare la spugna chiudendo le attività in passivo. Tale sproporzione induce il cittadino a ricorrere a  prestiti, finanziamenti, cessioni del quinto e, successivamente e suo malgrado, ad omettere i pagamenti delle rate del mutuo, delle bollette per utenze, i fornitori o le tasse, oltre ovviamente alle nuove rate di rientro dei prestiti accesi, entrando in un circolo vizioso con ulteriore aggravio dell’esposizione debitoria.

L’esdebitamento è il giusto compromesso per far rientrare di almeno una parte di denaro i creditori e sollevare i debitori dal cappio opprimente dei debiti senza togliere loro dignità e capacità economica.

  • Rientro parziale del credito (per l’ente erogatore)
  • Estinzione totale del debito residuo
  • Annullamento degli interessi su eventuali rate rimanenti
  • Eventuale cancellazione del nominativo in banche dati per l’accesso al credito (CRIF)

Se è così semplice, perché non lo fanno tutti?

Le risposte sono così semplici da sembrare assurde:

  • Disinformazione ;
  • Impossibilità del disbrigo delle pratiche in forma autonoma .

Per quanto riguarda la disinformazione qualche programma televisivo ( Report, le Iene e Tagadà) ha dedicato dei servizi sull’esdebitamento ma, per lo più, l’argomento è passato inosservato, forse proprio perché si è pensato a qualcosa di troppo complesso per i privati (mentre invece non lo è!). La carta stampata ha dedicato non pochi articoli in merito ma anche qui parliamo di testate di settore come il Sole 24h, Milano Finanza e Italia Oggi, giornali che difficilmente troviamo sul tavolo della famiglia italiana media.

Con  la nascita dell’O.C.C., come vedremo in seguito, contiamo di sciogliere anche il nodo del disbrigo delle pratiche per l’esdebitamento

Va sottolineato, infatti, che la stragrande maggioranza dei casi che hanno fatto richiesta affidandosi agli organi competenti, o meglio, coloro che rispondevano ai requisiti richiesti per la presentazione di richiesta d’ammissione alla procedura di esdebitamento, ha ottenuto successo.

Sono pieno di debiti e non riesco a pagarli, come posso fare?

La procedura di esdebitamento, tenendo conto delle reali possibilità di rientro del debitore, garantisce  un concreto piano di rientro dei debiti, lasciando a chi se ne avvale un margine di liquidità atto a garantire una qualità di vita che non leda la dignità del soggetto. Verrà infatti tenuto conto di tutti quegli esborsi cui il debitore dovrà far fronte mensilmente prima di decretare le rate di rientro del debito, permettendo sia la pulizia della sua posizione debitoria che il raggiungimento di una tranquillità personale del soggetto.

Vendere i propri beni per pagare i debiti

Nei casi in cui vi siano delle proprietà, dei beni immobili o mobili, la liquidazione del patrimonio può essere una soluzione per il pagamento della parte debitoria. E’ previsto che, attraverso l’O.C.C. (Organismo di Composizione della Crisi) si possa procedere alla vendita dei beni del debitore e con il ricavato saldare i debiti esistenti. Qualora il debito sia eccedente rispetto a quanto ricavato dalla vendita, il debito residuo sarà passibile di esdebitamento immediato, permettendo all’ormai ex debitore di avere nuovamente accesso al credito.

Per la liquidazione del patrimonio invece, è prevista a particolari condizioni ed in particolare occorre che il debitore:

– abbia cooperato al regolare ed efficace svolgimento della procedura, fornendo tutte le informazioni e la documentazione utili, nonché si sia adoperato per il proficuo svolgimento delle operazioni;

– non abbia in alcun modo ritardato o contribuito a ritardare lo svolgimento della procedura;

– non abbia beneficiato di altra esdebitazione negli otto anni precedenti la domanda;

– non sia stato condannato, con sentenza passata in giudicato, per uno degli specifici reati previsti dall’art. 16 della legge che riecheggiano la disciplina della bancarotta;

– abbia svolto, nei quattro anni di durata della liquidazione, un’attività produttiva di reddito adeguata rispetto alle proprie competenze e alla situazione di mercato o, in ogni caso, abbia cercato un’occupazione e non abbia rifiutato, senza giustificato motivo, proposte di impiego;

– siano stati soddisfatti, almeno in parte, i creditori per titolo e causa anteriore al decreto di apertura della liquidazione.

I vantaggi dell’esdebitamento 

L’esdebitamento si può tranquillamente considerare come la concreta possibilità per un nuovo inizio sia per privati sia per piccole aziende che, loro malgrado o incautamente, si ritrovano ad avere una situazione debitoria superiore alle loro possibilità di solvenza. 

Sono molteplici le cause di un mancato pagamento del debito, non sempre attribuibile alla malafede del debitore :

  • La perdita improvvisa del lavoro ;
  • Riduzione dell’orario lavorativo ;
  • Nuovi esborsi non preventivati all’atto della sottoscrizione di un prestito ;
  • Avvalli o garanzie per conto terzi che non hanno onorato il debito ;
  • Malattie ;
  • Incassi preventivati e in seguito annullati.

Il fatto stesso che l’importo delle rate di rientro venga calcolato tenendo conto di questi ed altri fattori, oltre a garantire al soggetto debitore un margine di liquidità finalizzato ad uno stile di vita dignitoso, fanno dell’esdebitamento una procedura ampiamente utilizzata in casi di ristrutturazione del debito.

Tuttavia è bene sapere che  la procedura di esdebitamento non prevede alcun giudizio di merito sulle cause della situazione di sovraindebitamento ed è quindi esigibile anche da quei soggetti che hanno agito per colpa, ossia consapevoli di non poter far fronte al debito.

Esdebitamento e accordo di ristrutturazione del debito

Uno dei numerosi vantaggi  dell’esdebitamento  è il fatto che si tratti di una procedura rapida e snella. Per prima cosa bisogna rivolgersi ad un Avvocato, il quale presenterà un ricorso che verrà sottoposto a verifica da parte del Tribunale che in seguito, unitamente all’O.C.C.  (Organismo di Composizione della Crisi) valuterà la richiesta per fattibilità, merito e convenienza.

Per far sì che si possa iniziare la procedura di esdebitamento occorrono tre punti imprescindibili :

  • Il debitore non può essere soggetto a fallimento e non deve svolgere attività imprenditoriali o professionali (condizione soggettiva) ;
  • Il debitore deve effettivamente trovarsi in una situazione economica di sovraindebitamento, dove non gli è più possibile far fronte ai debiti contratti.
  • Il 60%dei creditori deve acconsentire al piano di rientro proposto.

Esdebitamento e piano del consumatore

esdebitamento e piano del consumatore

Tra le varie possibilità di accedere al piano di esdebitamento  ne esiste una particolarmente indicata per i privati che hanno agito in buona fede, coloro che si sono trovati insolventi loro malgrado per cause inaspettate come la perdita del lavoro, un divorzio o una malattia; parliamo del piano del consumatore.

Il piano del consumatore è uno dei principali mezzi di risoluzione proposti dalla Legge n 3/2012, meglio conosciuta come Legge salva suicidi, nata per permettere a chi si trova in una situazione di comprovato e super indebitamento, superiore alle proprie capacità economiche (sovraindebitamento), di trovare un valida e definitiva via d’uscita per esdebitarsi che soddisfi creditori e debitore al tempo stesso.

Il piano che il vostro Avvocato dovrà presentare, in questo caso, sarà di rimborso parziale, e si baserà sulle reali possibilità economiche del nucleo famigliare, tenendo conto di tutte le entrate e le uscite mensili del nucleo.

In questo caso, diversamente dall’accordo di ristrutturazione del debito, sarà unicamente il Giudice del Tribunale a decretare l’applicabilità dell’esdebitamento, escludendo i creditori dall’accettazione o meno del piano di rientro e avvalendosi della facoltà di imporlo agli stessi.

Annullare il debito, il pignoramento e l’Ipoteca, è possibile?

Una delle primarie finalità dell’esdebitamento è quella di riabilitare il soggetto debitore permettendogli una nuova partenza, ripulito da debiti e pendenze burocratiche che hanno contribuito a togliergli il sonno. La posizione creditizia finale del debitore, dopo la chiusura in positivo della procedura di esdebitamento sarà quella di un qualunque cittadino che non ha mai avuto problemi con enti creditizi, annullando di fatto qualsiasi posizione economica negativa sussistente all’atto del procedimento di esdebitazione.

Riabilitarsi con l’esdebitamento

I vantaggi in una procedura di esdebitamento sono numerosi e permettono la riabilitazione al credito del soggetto debitore. Avvalersi di questa nuova normativa, peraltro ancora poco conosciuta, permetterà al soggetto debitore di rientrare in quel circuito di affidabilità al credito da cui, diversamente, resterebbe bandito per almeno 5 anni e più.

Una volta accettata la procedura di esdebitamento, infatti, si potrà:

  • Procedere alla cancellazione di procedure esecutive come messe all’asta di case, pignoramenti, decreti ingiuntivi e altro ;
  • Ottenere la cancellazione di tutti i debiti ed eventuali interessi contratti prima del procedimento di esdebitamento ;
  • Estinguere e cancellare qualsiasi tipo di garanzie come le ipoteche ;
  • Iniziare il processo di cancellazione dalle banche dati (CRIF).

A chi mi devo rivolgere per richiedere l’esdebitamento?

La nuova figura professionale prevista dalla Legge italiana per l’avvio delle pratiche di esdebitamento  è quella dell’O.C.C., l’Organismo per la Composizione della Crisi da Sovraindebitamento. 

  • Liberi professionisti come Avvocati, Notai, Commercialisti ;
  • Enti pubblici come Comuni e Regioni ;
  • Associazioni dell’Ordine (degli Avvocati, dei Notai o dei Commercialisti)

Queste figure dovranno essere iscritte in un apposito Registro tenuto dal Ministero di Grazia e Giustizia e liberamente consultabile a questo indirizzo : http://crisisovraindebitamento.giustizia.it/registro.aspx

Una volta consultato l’elenco e scelta e contattata la figura/Ente/Associazione dalla quale farvi rappresentare, si potrà dare inizio al procedimento di esdebitamento.

Come lavora l’O.C.C.?

Per prima cosa sarà compito dell’O.C.C. raccogliere tutta la documentazione inerente la vostra posizione debitoria e valutare l’esistenza degli effettivi requisiti per avviare il processo di esdebitamento.

Una volta verificata la vostra posizione e reputata idonea, si procederà con la stesura della proposta di ristrutturazione del debito da sottoporre al Tribunale.

L’O.C.C. si occuperà di rappresentarvi in tutte le fasi di lavorazione della procedura di esdebitamento, facendo inoltre da tramite tra le parti e garantendo la veridicità di quanto dichiarato nel piano di rientro presentato e finalizzato all’esdebitamento.

Esdebitamento per privati e piccole aziende

Sostanzialmente possiamo parlare di esdebitamento come di una grande operazione di saldo e stralcio con la differenza che, anziché operare sul debito contratto con un unico creditore, verranno uniti tutti costituendo un macrodebito sul quale verranno applicate le normative di Legge finalizzate all’operazione di ristrutturazione :

  • Banche 
  • Finanziarie 
  • Fornitori 
  • Equitalia

che verranno indistintamente trattati come un unico, grosso creditore. L’altra differenza, rispetto al saldo e stralcio, è il calcolo della cifra di rientro in base alle necessità effettive del debitore.

Esdebitazione: quando è esclusa?

Esistono casi in cui l’esdebitazione è esclusa, ovvero quando:

  1. il sovraindebitamento è causato da un ricorso al credito colposo e sproporzionato rispetto alle sue capacità patrimoniali;
  2. il debitore, nei cinque anni precedenti l’apertura della liquidazione o nel corso della stessa, ha posto in essere atti in frode ai creditori, pagamenti o altri atti dispositivi del proprio patrimonio, ovvero simulazioni di titoli di prelazione, allo scopo di favorire alcuni creditori a danno di altri.

In quest’ultima ipotesi il provvedimento di concessione dell’esdebitazione è revocabile in ogni momento, ad istanza dei creditori, così come quando risulti che e’ stato dolosamente o con colpa grave aumentato o diminuito il passivo, ovvero sottratta o dissimulata una parte rilevante dell’attivo ovvero simulate attività inesistenti.

Esdebitazione: quando non opera?

Alcuni tipi di debiti contratti e accumulati, non possono essere oggetto di esdebitazione. Ad esempio l’esdebitazione non opera:

  • per i debiti derivanti da obblighi di mantenimento e alimenti all’ex coniuge;
  • per i debiti da risarcimento dei danni da fatto illecito extracontrattuale, nonché per le sanzioni penali ed amministrative di carattere pecuniario che non siano accessorie a debiti estinti;
  • per i debiti fiscali che, pur avendo causa anteriore al decreto di apertura delle procedure di sovraindebitamento, sono stati successivamente accertati in ragione della sopravvenuta conoscenza di nuovi elementi.

Il procedimento è disciplinato dall’art. 14-terdecies, co.4, che prevede che sia il giudice, con decreto adottato su ricorso del debitore interessato, presentato entro l’anno successivo alla chiusura della liquidazione, sentiti i creditori non integralmente soddisfatti e verificate le condizioni di ammissibilità della domanda, a dichiarare inesigibili nei confronti del debitore i crediti non soddisfatti integralmente.

Con l’esdebitazione si otterrà inoltre la cancellazione dalle banche dati (inclusa la crif).

Avrai la possibilità di ritornare ad essere libero e ricominciare la tua vita di nuovo.