Cos’è la crisi da sovraindebitamento
Nell’ordinamento giuridico italiano, mediante la legge n.3 del 27 gennaio 2012 entrata in vigore il 29 febbraio 2012, è stata introdotta la crisi da sovraindebitamento.
Questa è una procedura di composizione della crisi e della situazione debitoria che consente alle famiglie e alle piccole imprese di ridurre i propri debiti depositando una proposta di accordo finalizzata alla ristrutturazione del debito. E assicurando il pagamento sulla base di un piano omologato dal tribunale attraverso un taglio del debito e una dilazione del pagamento.
La normativa sul sovraindebitamento, introduce una novità rivoluzionaria per tutti i soggetti che, secondo l’ordinamento italiano, non rientrano nelle disposizioni previste dalla legge fallimentare.
Nel Codice della Crisi e dell’insolvenza, all’art.2, lett. c), troviamo la definizione di “Sovraindebitamento” così descritta :
“Stato di crisi o di insolvenza del consumatore, del professionista, dell’imprenditore minore, dell’imprenditore agricolo, delle start-up innovative.“
Mentre all’ ex art. 6, comma 2, lett. a) troviamo:
“Situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente”
Approfondisci: Organismo di composizione della crisi di sovraindebitamento
Sovraindebitamento privati come funziona
Grazie al «fresh – start», così come viene chiamato nel Regno Unito, è possibile per il debitore tornare a vivere una vita dignitosa e serena e, nel contempo, soddisfare i creditori che scongiureranno la possibilità di veder sfumato tutto il denaro elargito.
Sostanzialmente in caso di sovraindebitamento, i soggetti debitori possono ricorrere a tre procedure:
- Il piano di ristrutturazione dei debiti (artt. 67-73), riservato al consumatore;
- Il concordato minore (artt. 74-83), rivolto al professionista, all’imprenditore minore, all’imprenditore agricolo e alle start-up innovative;
- La liquidazione controllata del debitore (artt. 268-277) rivolta alle categorie di soggetti sopraindicati.
Lo stato di sovraindebitamento deve essere ricondotto non solo in uno stato di insolvenza, ma bensì in una situazione di crisi nella quale il debitore si trovi nella difficoltà, anche prospettica, di soddisfare i creditori alle scadenze pattuite.
Oltre ai privati cittadini pieni di debiti (debitori consumatori e soggetti non fallibili) che si trovano in situazioni economiche di reale e comprovata sofferenza economica, possono usufruire della Legge sul sovraindebitamento:
- soggetti che non svolgono attività di impresa: professionisti, artisti e lavoratori autonomi e società professionali;
- imprenditori commerciali “sotto soglia” (cioè non aventi i requisiti richiesti dalla legge per il fallimento);
- enti privati non commerciali: associazioni e fondazioni riconosciute, organizzazioni di volontariato, associazioni sportive, Onlus;
- imprenditori agricoli.
Legge sovraindebitamento 2019
L’introduzione del Codice della crisi (D.Lgs. 12 gennaio 2019 n. 14) ha permesso l’inserimento di alcune modifiche alla Legge n. 3/2012, integrandola nella disciplina fallimentare e risolvendo alcune questioni interpretative sorte nel corso del tempo, oltre a snellirne le procedure.
Le cause che possono portare ad uno stato di sovraindebitamento sono molteplici e, escludendo la malafede del debitore, il più delle volte scaturite da avvenimenti inaspettati e sicuramente non prevedibili all’atto della richiesta del credito:
- la perdita improvvisa del lavoro ;
- riduzione dell’orario lavorativo ;
- nuovi esborsi non preventivati all’atto della sottoscrizione di un prestito ;
- avvalli o garanzie per conto terzi che non hanno onorato il debito ;
- malattie ;
- incassi preventivati e in seguito annullati.
Le conseguenze per i cittadini sono devastanti, tanto da arrivare al punto di dare un nome sinistro alla Legge nata per andare incontro agli italiani: Legge salva suicidi.
Mutui non pagati, cartelle di Equitalia non evase, rimborsi di finanziamenti non pagati e sospesi per lunghi periodi hanno rischiato di portare al collasso l’economia e le famiglie italiane in stato di indigenza sono sempre più numerose; famiglie sovraindebitate che faticano a pagare le bollette o comprare i libri di scuola per i propri figli e piccole aziende in crisi che hanno dovuto gettare la spugna chiudendo le attività in passivo.
La Legge sulla crisi da sovraindebitamento è il giusto compromesso per far rientrare di almeno una parte di denaro i creditori e sollevare i debitori dal cappio opprimente dei debiti senza togliere loro dignità e capacità economica.
- rientro parziale del credito (per l’ente erogatore);
- estinzione totale del debito residuo;
- annullamento degli interessi su eventuali rate rimanenti;
- eventuale cancellazione del nominativo in banche dati per l’accesso al credito (CRIF).
Uno dei numerosi vantaggi della procedura di sovraindebitamento è il fatto che si tratti di una pratica rapida e snella.
Il primo passo da fare è rivolgersi ad un Avvocato, il quale presenterà un ricorso da sottoporre a verifica da parte del Tribunale che in seguito, unitamente all’O.C.C. (Organismo di Composizione della Crisi) valuterà la richiesta per fattibilità, merito e convenienza.
Per far sì che si possano applicare le procedure previste dalla Legge di sovraindebitamento occorrono due punti imprescindibili :
- il debitore non può essere soggetto a fallimento e non deve svolgere attività imprenditoriali o professionali (condizione soggettiva) ;
- il debitore deve effettivamente trovarsi in una situazione economica di sovraindebitamento, dove non gli è più possibile far fronte ai debiti contratti.
Il giudice, appurata l’assenza di fraudolenza nella richiesta, disporrà che per non oltre centoventi giorni, vengano annullate( o sospese qualora già avviate)azioni esecutive individuali da parte dei creditori, né disposti sequestri conservativi, né acquistati diritti di prelazione sul patrimonio del soggetto sovraindebitato che ha presentato la proposta di accordo.
Leggi: I 7 benefici della Legge 3/2012 sul sovraindebitamento
Crisi da sovraindebitamento 2019
Per salvare le cosiddette “categorie non fallibili” la riforma sulla crisi da sovraindebitamento del 2019 ha introdotto importanti novità, tra cui il cambio dei nomi delle tre possibili azioni previste dalla Legge n.3/2012:
- piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore (ex piano del consumatore);
- concordato minore (ex accordo di composizione della crisi);
- liquidazione controllata (ex liquidazione del patrimonio).
Certamente non sono solo i nomi ad essere stati cambiati ; ad esempio per quanto riguarda il piano di ristrutturazione, il nuovo codice della crisi d’impresa sul sovraindebitamento estende l’applicazione ai membri della stessa famiglia ed ai soci illimitatamente responsabili di alcune compagini sociali, non è richiesta l’approvazione dei creditori ai fini dell’accettazione e i debiti residui, a seguito della ratio, perdono di esigibilità venendo di fatto esdebitati.
Il Codice della Crisi d’Impresa e dell‘Insolvenza, decreto legislativo del 12 gennaio 2019, n. 14, è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 38 del 14 febbraio 2019 S.O. n. 6.
Approfondisci qui: Legge sovraindebitamento cosa cambia tra il 2019 e il 2020
Come liberarsi dal sovraindebitamento con l’Agenzia delle Entrate
Il procedimento di saldo e stralcio, conosciuto anche come rottamazione-ter della manovra 2019, permette di ottenere condizioni più che vantaggiose per sanare i debiti col fisco a coloro che hanno liquidazioni aperte previste dalla legge sul sovraindebitamento: la più rilevante è lo stralcio del 90% dei debiti verso l’Agenzia delle entrate.
Si tratta, in particolare, di somme derivanti dagli omessi versamenti dovuti in autoliquidazione in base alle dichiarazioni annuali, e quelli derivanti dai contributi previdenziali dovuti dagli iscritti alle casse professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi Inps.
Inoltre ,grazie alle nuove normative, la Corte Costituzione per le procedure di composizione sulla crisi, ha stabilito per coloro che usufruiscono della Legge sul sovraindebitamento, la possibilità di stralciare anche l’iva al pari degli altri debiti, mentre precedentemente era possibile solo una dilazione.
L’importanza delle sentenze sul sovraindebitamento
Come ad ogni nascita o modifica di Legge, l’attenzione per le sentenze è decisamente alta anche perché non tutti sanno che anch’esse rappresentano norma giuridica; nel caso della 3/2012 sul sovraindebitamento una sentenza su tutte ha destato enorme interesse, creando un precedente di notevole spessore.
15 settembre 2014 – Tribunale di Busto Arsizio
“Se la proposta del c.d. “Piano del consumatore” è corredata dalla documentazione richiesta e rispettosa dei requisiti di ammissibilità contemplati dalla legge, il piano deve essere omologato ed eseguito anche laddove si riduca significativamente il debito nei confronti di Equitalia, unico creditore”
Con questa storica sentenza, il tribunale di Busto Arsizio, oltre ad aver approvato il piano di risanamento richiesto ha ridotto dell’85% una cartella Equitalia portandolo da 87.000 a 11.000 euro.
È proprio grazie a questa sentenza che è diventato possibile ridurre i debiti con Equitalia e adattarli proporzionalmente alla nuova situazione economica del proponente, costituendo di fatto un precedente per il Codice.
A chi rivolgersi in caso di sovraindebitamento
Nonostante si sia parlato molto di sovraindebitamento sia su carta stampata (il sole 24h, Milano Finanza, Italia Oggi) che in diverse trasmissioni televisive come Le Iene, Report e Tagadà, la disinformazione su questo argomento è ancora molto ampia. Bisogna anche dire che il disbrigo delle pratiche, pur essendosi snellito grazie alle nuove normative, è pur sempre un terreno delicato su cui sarebbe meglio lasciar districare chi è del mestiere.
Va sottolineato, infatti, che la stragrande maggioranza dei casi che hanno fatto richiesta affidandosi agli organi competenti, o meglio, coloro che rispondevano ai requisiti richiesti per la presentazione di richiesta d’ammissione alla procedura, ha ottenuto successo.
Perdere tempo cercando di risolvere da sé, magari con l’aiuto del web, una situazione tanto delicata come quella del sovraindebitamento non è consigliabile, sarebbe come cercare su internet dei tutorial su come auto impiantarsi un bypass o rimuovere un’appendicite ; non è difficile trovare nozioni e video, ma sostituirsi ai professionisti cagionarebbe certo più danni di quanti ne avevate in partenza!
Quindi, così come per un intervento vi dovete affidare ad un chirurgo esperto, anche in questo caso dovrete avvalervi della consulenza di un professionista del settore, che saprà indicarvi la strada più consona alle vostre necessità e trarre il meglio per voi dalla Legge sul sovraindebitamento.
Nello specifico il vostro consulente potrà :
- fornirvi tutte le informazioni utili sulla procedura ;
- valutare la concreta possibilità di accedere o meno al procedimento ;
- valutare quali sono i debiti che si possono includere ;
- stilare un piano di risanamento e inviarlo al giudice per l’omologa.
Secondo il ministero della Giustizia, nel 2018 sono state gestite 4.919 pratiche relative a crisi da sovraindebitamento.
Di queste pratiche, il 71% sono state assegnate a una procedura specifica:
- 1.797 piani del consumatore;
- 849 accordi con i creditori;
- 849 liquidazioni del patrimonio.
Sovraindebitamento 2020
La nuova disciplina che si occupa di sovraindebitamento, entrerà in vigore nell’agosto del 2020, decorsi diciotto mesi dalla data della sua pubblicazione in G.U, come previsto dall’art. 389 d.lgs. 14/2019.
Approfondisci qui: Legge sovraindebitamento 2019 e 2020 cosa cambia
Le uniche norme per il sovraindebitamento nel 2020 già entrate in vigore sono:
- Art. 27, c. 1 (competenza per materia e territorio);
- Art. 350 (modifiche all’amministrazione straordinaria);
- Art. 356 (albo degli incaricati della gestione delle procedure);
- Art. 357 (funzionamento dell’albo);
- Art. 359 (area web riservata);
- Art. 363 (certificazione dei debiti contributivi e premi assicurativi);
- Art. 364 (certificazione debiti tributari);
- Art. 366 (modifica al TU sulle spese di giustizia);
- Artt.375, 377, 378, 379 (modifiche al codice civile);
- Artt.385, 386, 387 e 388 (modifiche in materia di garanzie per gli acquirenti di immobili da costruire).
Ad esclusione dei sopracitati articoli, pertanto, bisognerà attenersi alle regole sulla composizione delle crisi da sovraindebitamento contenute nella Legge n. 3/2012 fino all’agosto 2020 ad eccezione di alcune disposizioni che saranno subito applicabili dal 16 marzo 2019.
Il nuovo Codice è finalizzato a riformare in maniera unitaria e più fluida le procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento e quelle concorsuali, come il fallimento o il concordato fallimentare.
L’abolizione del precedente assetto normativo ha i seguenti obiettivi:
- ricondurre ad uno stesso alveo tutte le situazioni di “crisi”;
- semplificare la gestione delle procedure fallimentari e di composizione della crisi da sovraindebitamento;
- superare contrasti dottrinali e giurisprudenziali formatisi nel tempo e in virtù di interventi legislativi alle volte non troppo chiari.
Auditore francesca
O un debito con echiutslia