Nel momento in cui un bene mobile o immobile viene sottoposto a requisizione, il soggetto che ha subito tale azione si pone giustamente il quesito: “Come si toglie un pignoramento?”. Chi pensa che sia praticamente impossibile, sta cadendo in errore. Non siamo di fronte a un atto irreversibile, e un debitore pignorato può intraprendere alcuni comportamenti che possono portare alla cancellazione del pignoramento in corso su alcuni dei suoi beni. 

L’atto di pignoramento, in fondo, è il punto di partenza per l’espropriazione forzata ed è il primo atto esecutivo che ha lo scopo di vincolare determinati beni appartenenti al debitore con l’intento di soddisfare un credito precedente vantato da un soggetto o entità. 

A questo punto, è diritto del debitore vagliare tutte le ipotesi esistenti su come cancellare un pignoramento. Per sua fortuna, la legge prevede tre modalità per depennarlo, vediamole insieme.

Come togliere un pignoramento saldando il debito

 

Il pagamento del debito è la prima risposta alla domanda come si toglie un pignoramento. È ovvio che il creditore che si è avvalso della procedura di pignoramento deve collaborare. In che modo? Chiedendone la cancellazione. Nel caso in cui il pignoramento è avvenuto in ambito immobiliare, il creditore provvederà a inoltrare l’istanza di cancellazione presso la conservatoria immobiliare

Invece, nel caso in cui il creditore, a fronte del saldo totale del debito, non provvede alla cancellazione del pignoramento, il debitore potrà opporsi all’esecuzione tramite ricorso al tribunale, che dovrà accertarsi che il diritto di credito non sussiste più. 

Una volta che l’accertamento ha portato a un esito positivo, il giudice provvederà a cancellare il pignoramento. 

Come togliere un pignoramento tramite accordo col creditore

Per togliere un pignoramento mediante un accordo col creditore, è necessario esaudire le richieste di quest’ultimo, che provvederà alla cancellazione del pignoramento dopo l’avvenuta stipula di un atto di transazione. Di cosa si tratta? È un documento che attesta l’impegno del debitore di saldare il debito tramite un importo concordato. 

Ad accordo avvenuto, sarà premura del creditore comunicare la rinuncia alla procedura esecutiva depositando l’atto presso la cancelleria del tribunale competente, che provvederà alla cancellazione dell’atto di pignoramento rivolgendosi alla conservatoria immobiliare. 

Il pagamento del debito può avvenire anche a rate, le cui somme vengono concordate dal creditore e dal debitore nel momento della stipula dell’accordo. È ovvio che la cancellazione definitiva del pignoramento avviene soltanto nel momento in cui il debitore ha pagato le suddette rate. Nel frattempo, il creditore potrebbe acconsentire a una sospensione dell’esecuzione di pignoramento. 

Come togliere un pignoramento opponendosi

Per eliminare un pignoramento tramite opposizione, sicuramente è la strada più ostica e piena di insidie, ma è l’unica rimasta se quelle tentate precedentemente non hanno sortito nessun effetto. 

L’opposizione al pignoramento avviene tramite ricorso al giudice che si occupa dell’esecuzione già in essere. Opporsi, in questo caso, presuppone un vizio di forma nella procedura di pignoramento. 

Nella fattispecie, nonostante il giudice abbia impugnata o sospesa la sentenza, il pignoramento è stato avviato ugualmente, oppure il pignoramento è ricaduto su una persona diversa dal debitore, oppure il creditore sia persona diversa da quella legittimata dal titolo esecutivo. 

L’opposizione all’esecuzione può dare vita a un vero e proprio giudizio. Nel caso in cui il giudice, prima di sentenziare, ritiene che esistono ragioni fondate che avallano l’opposizione, procede alla cancellazione del pignoramento, che deve essere materialmente fatto dal conservatore dei registri. 

In questo caso specifico, né il creditore e né il debitore sono tenuti a provvedere, essendo il pubblico ufficiale quello preposto a farlo.