Il pignoramento della pensione di reversibilità è una procedura giuridica che può colpire i beneficiari di una pensione di reversibilità in situazioni di grave indebitamento o inadempienza verso creditori.

La pensione di reversibilità è erogata ai coniugi o ai familiari di un pensionato deceduto, garantendo loro un sostegno finanziario per far fronte alla perdita del coniuge o familiare.

Il pignoramento può essere richiesto da un creditore legittimo, che ha ottenuto un titolo esecutivo, come una sentenza definitiva di pagamento, contro il beneficiario della pensione di reversibilità.

Questo provvedimento legale consente al creditore di ottenere una parte o la totalità della pensione per soddisfare il debito del beneficiario.

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Perché avviene il pignoramento della pensione di reversibilità

Il pignoramento della pensione di reversibilità può avvenire quando il beneficiario ha debiti non pagati nei confronti di terzi o verso enti governativi.

Il pignoramento è un atto giudiziario che permette al creditore di trattenere una parte della pensione per coprire il debito. È un meccanismo che serve per garantire il pagamento di un debito e che può essere applicato su qualsiasi tipo di reddito, inclusa la pensione di reversibilità.

Esistono però delle limitazioni a quanto può essere pignorato. In Italia, ad esempio, il codice di procedura civile stabilisce delle soglie minime di impignorabilità, per garantire al debitore un reddito minimo necessario per il suo sostentamento. Pertanto, una parte della pensione di reversibilità non può essere pignorata.

Importante notare che il pignoramento avviene solitamente a seguito di un processo giudiziario, e il debitore deve essere adeguatamente informato di tale procedura. In caso di mancato pagamento del debito, il creditore può chiedere al giudice il permesso di pignorare la pensione di reversibilità o qualsiasi altro reddito del debitore.

La riforma sul pignoramento e il sequestro di pensione

Nel corso degli anni, le normative riguardanti il pignoramento e il sequestro delle pensioni di reversibilità hanno subito varie riforme per garantire una maggiore tutela ai pensionati e ai loro familiari.

Le riforme hanno introdotto limiti alla percentuale della pensione di reversibilità che può essere pignorata e hanno stabilito il mantenimento di una quota intangibile, necessaria per garantire un sostentamento dignitoso al beneficiario.

Percentuale della pensione di reversibilità pignorabile

Se la pensione non è ancora stata erogata sul conto corrente ma viene pignorata in capo all’Inps, è possibile pignorare al massimo un quinto della pensione a cui, però, va prima detratto il cosiddetto minimo vitale che corrisponde a 1,5 volte l’assegno sociale.

Nel 2023 l’assegno sociale equivale a  503,27 euro euro mensili, per cui per quest’anno il minimo vitale della pensione che non può essere pignorato ammonta a due volte l’assegno sociale precisamente 1.006,54 euro.

Se, invece, il pignoramento della pensione avviene dal conto corrente bancario o postale, sulle somme presenti sul conto precedentemente alla notifica di pignoramento si può pignorare solo la parte che eccede il triplo dell’assegno sociale (460,28*3=1380,84), mentre sulle mensilità successive si potrà pignorare al massimo un quinto della pensione.

Queste stesse regole e limiti valgono anche in caso di sequestro preventivo.

Con le riforme, è stata introdotta la possibilità di rateizzare il pignoramento, permettendo al pensionato di restituire il debito in modo più sostenibile e prevenendo una completa decurtazione della pensione. Queste misure sono state adottate per evitare situazioni di povertà estrema e per proteggere il reddito del pensionato da una confisca eccessiva.

Procedura di pignoramento pensione di reversibilità

La procedura di pignoramento della pensione di reversibilità segue una serie di passaggi ben definiti.

Innanzitutto, il creditore deve ottenere un titolo esecutivo, ovvero una sentenza o un decreto che attesti il credito e ne permetta l’esecuzione forzata. Una volta ottenuto il titolo esecutivo, il creditore deve notificare il provvedimento al beneficiario della pensione e all’ente previdenziale erogatore.

Il secondo passo prevede la notifica di pignoramento all’ente previdenziale, che procederà a trattenere la parte della pensione stabilita dal provvedimento giudiziario e a versarla al creditore. Come accennato prima, la riforma ha fissato dei limiti alla percentuale pignorabile, per garantire un minimo di sostentamento al beneficiario.

Quando la pensione di reversibilità non può essere pignorata

Le pensioni di reversibilità, quindi, possono essere pignorate: il divieto vige solo sui sussidi di povertà. Infatti, il Codice di procedura stabilisce che:

“Non possono essere pignorati crediti aventi per oggetto sussidi di grazia o di sostentamento a persone comprese nell’elenco dei poveri, oppure sussidi dovuti per maternità, malattie o funerali da casse di assicurazione, da enti di assistenza o da istituti di beneficenza.”

Il diritto alla pensione di reversibilità sorge in due casi:

  • morte del pensionato;
  • morte dell’assicurato.

Al momento del decesso però, quest’ultimo deve far valere le condizioni di assicurazione e di contribuzione occorrenti per il diritto ai trattamenti di invalidità o le condizioni di anzianità e di contribuzione necessarie per il conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia.

La pensione a favore dei superstiti può essere:

  • di reversibilità: liquidata alla morte del pensionato;
  • indiretta: liquidata in seguito alla morte dell’assicurato che non riceveva la pensione.

La pensione di reversibilità dipende dagli aventi diritto: se spetta solo al coniuge, la quota sarà del 60%. La somma della pensione può diminuire fino al 50%, secondo fasce di reddito, se il superstite ha ulteriori entrate.

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Come evitare il pignoramento della pensione

Evitare il pignoramento della pensione di reversibilità è fondamentale per garantire la stabilità finanziaria del beneficiario.

Per farlo, è consigliabile adottare alcune precauzioni:

  1. Pianificazione finanziaria: Mantenere un’adeguata pianificazione finanziaria è essenziale per evitare di accumulare debiti insostenibili. Evitare prestiti eccessivi e verificare costantemente il bilancio familiare aiuta a mantenere le finanze sotto controllo.
  2. Negoziazione dei debiti: In caso di difficoltà economiche, è consigliabile contattare i creditori per negoziare piani di pagamento dilazionati o ridotti. Molte volte, i creditori sono disposti a concordare soluzioni alternative per evitare azioni legali.
  3. Consulenza finanziaria: Rivolgersi a un consulente finanziario può essere utile per ricevere consigli su come gestire al meglio le proprie finanze e prevenire situazioni di crisi.
  4. Conoscere i propri diritti: È importante informarsi sulle leggi e le normative riguardanti il pignoramento delle pensioni di reversibilità per conoscere i propri diritti e le possibili tutele a disposizione.

Il pignoramento della pensione di reversibilità è una procedura che può essere evitata con una gestione finanziaria oculata e con la conoscenza dei propri diritti.

Le riforme hanno contribuito a fornire una maggiore protezione ai pensionati, ma è fondamentale adottare comportamenti responsabili per garantire la sicurezza economica nella fase della pensione.