Per beni impignorabili si intendono quei beni che non puoi mai perdere anche se hai tanti debiti. I debiti potrebbero esserci sia nei confronti del fisco o di altri creditori come banche, finanziarie, condominio, fornitori ecc…
Prima di addentrarci nella descrizione è importante conoscere cos’è il pignoramento, quali sono le caratteristiche ed i limiti.
Cos’è il pignoramento?
In gergo tecnico il pignoramento è l’ingiunzione che l’ufficiale giudiziario incaricato compie nei confronti del soggetto debitore e che da inizio all’espropriazione forzata dei beni.
Quali sono le caratteristiche del pignoramento?
Il pignoramento può essere disposto dall’agenzia delle entrate in caso di debiti fiscali o da banche, finanziarie e altri creditori per altri debiti.
In caso di debiti fiscali l’esecuzione del pignoramento avviene a seguito di un avviso bonario e dopo la ricezione della cartella esattoriale per poi arrivare all’intimazione dell’obbligo di pagamento mentre per gli altri creditori, dopo l’emissione di un decreto ingiuntivo e la notifica dell’atto di precetto.
Esistono due tipi di pignoramento:
- pignoramento immobiliare
- pignoramento mobiliare
Nella macro categoria del pignoramento mobiliare rientrano non solo mobili e arredi ma anche macchinari nel caso di pignoramento di imprese. Nel caso in cui il bene sia di proprietà del venditore ma in possesso di una persona diversa si parla di pignoramento presso terzi: canoni di locazione, pagamenti di fatture ecc.
In questo caso, l’atto di pignoramento e la citazione all’udienza per l’assegnazione o la disposizione della vendita, vanno portati a conoscenza anche del terzo, il quale è chiamato a dichiarare, con raccomandata o p.e.c., di quali beni o crediti del debitore è titolare, indicandone scadenza o termine per la consegna ed individuando eventuali sequestri sugli stessi di cui sia già a conoscenza, o cessioni del credito che gli siano già state notificate.
Quali sono i limiti del pignoramento?
Ovviamente non è possibile pignorare tutto. Esistono alcune categorie di beni e crediti che non possono essere in nessun caso sottratti al debitore in quanto non essenziali allo svolgimento della sua vita. Si tratta di beni indispensabili per la loro natura o per la funzione che svolgono, che generalmente appartengono alla sfera privata e che hanno un valore affettivo non solo per il debitore ma per tutta la sua famiglia.
Con l’articolo 514 del c.p.c. il legislatore ha, giustamente, posto dei limiti per evitare di andare a toccare i beni di prima necessità e garantire quindi i diritti inalienabili alla vita e della dignità personale.
Beni Impignorabili
Tra i beni mobili assolutamente non pignorabili ci sono:
- Oggetti sacri che servono all’esercizio del culto;
- L’anello nuziale, i vestiti, la biancheria, i letti, i tavoli per la consumazione dei pasti con le relative sedie, gli armadi guardaroba, i cassettoni, il frigorifero, le stufe ed i fornelli di cucina, anche se a gas o elettrici, la lavatrice, gli utensili di casa e di cucina unitamente ad un mobile idoneo a contenerli. Questi oggetti sono esclusi in quanto indispensabili al debitore ed alle persone della sua famiglia con lui conviventi. Non rientrano però in questa categoria i mobili, tranne i letti, di rilevante valore economico, anche qualora lo siano per pregio artistico o di antiquariato;
- Gli alimenti e i materiali combustibili necessari per un mese al mantenimento del debitore e delle altre persone della sua famiglia con lui conviventi;
- Le armi e gli oggetti che il debitore ha l’obbligo di conservare per l’adempimento di un pubblico servizio;
- Le decorazioni al valore, le lettere, i registri e in generale gli scritti di famiglia, nonché i manoscritti, salvo che formino parte di una collezione;
Impignorabilità relativa
Tra i beni mobili relativamente non pignorabili ci sono:
- Oggetti indispensabili allo svolgimento dell’attività lavorativa. Come per esempio libri e computer; i beni atti allo svolgimento dell’attività lavorativa possono essere pignorati solo nel caso in cui il debitore ne possieda diversi. Anche in caso di pignoramento deve comunque essere garantito il proseguimento dell’attività lavorativa e quindi il bene in questione può essere dato in custodia al debitore. Questi beni possono essere pignorati, nei limiti di un quinto, quando il valore di realizzo stimato degli altri beni rinvenuti dall’ufficiale giudiziario o indicati dal debitore non appare sufficiente per la soddisfazione del credito. Questo limite non opera per i debitori costituiti in forma societaria e, in ogni caso, se nelle attività svolte dal debitore risulta una prevalenza del capitale investito rispetto al lavoro da lui prestato.
Cose pignorabili in particolari circostanze di tempo
Rientrano in questa categoria:
- I frutti non ancora raccolti o separati dal suolo. Questi non possono essere pignorati separatamente dall’immobile a cui accedono, se non nelle ultime sei settimane precedenti il tempo della loro maturazione, almeno che il creditore pignorante si assuma le maggiori spese della custodia.
- I bachi da seta. Possono essere pignorati solo quando sono nella maggior parte sui rami per formare il bozzolo.
Crediti Impignorabili
Oltre ai beni fisici esistono anche dei crediti che non possono essere toccati:
- Crediti alimentari in caso di separazione
- Sussidi di maternità, malattie e funerali erogati dalle assicurazioni e dagli enti assistenziali
- I crediti dovuti per il mantenimento di indigenti
Per le pensioni va fatto un discorso un attimo più approfondito.
Possono essere considerati crediti non pignorabili anche le pensioni minime o sociali. Mentre per la quota di pensione eccedente la soglia di pignoramento non può andare oltre il quinto. Inoltre, è possibile rendere i beni impignorabili mediante apposite procedure.
Beni non pignorabili da Equitalia e dallo stato
Nella maggior parte delle situazioni non pagare tasse e imposte allo stato non è di per sé un reato. E’ però sanzionato con il recupero del debito in maniera forzata mediante l’invio di una cartella di pagamento. Se la cartella non si salda entro il tempo stabilito l’agente di riscossione procederà con il pignoramento dei beni. Il codice civile stabilisce ovviamente dei limiti di pignoramento.
Esistono beni che non possono essere pignorati da Equitalia o da altri creditori privati, come l’abitazione che la ottenuto le agevolazioni fiscali prima casa che è intoccabile anche dal fisco.
Ma analizziamo a fondo la questione.
La prima casa è impignorabile per legge?
La prima casa non può essere mai oggetto di espropriazione a patto che non sia di lusso e che il debitore vi abbia la residenza ufficiale. Se vengono a mancare questi presupposti Equitalia può apporre l’ipoteca o pignorare l’immobile stesso se il credito che ha maturata è superiore a 120 mila euro;
La prima casa rientra nei beni intoccabili quando è l’unico bene di proprietà del debitore che la usa come abitazione civile, se non è accatastato nelle categorie di lusso A8 e A9 che comprendono ville, castelli e palazzi storici. In questi casi è però, l’Agenzia delle Entrate, può scrivere l’ipoteca sulla casa se il debito supera i 20 mila euro.
Se il debitore possiede altri beni di natura immobiliare possono essere soggetti a pignoramento nel caso in cui il loro valore complessivo superi i 120 mila euro.
Gli altri immobili del debitore
Altre case, terreni e immobili di vario tipo intestati al debitore possono essere pignorati solo se il loro valore complessivo supera i 120.000 euro.
Se la casa del debitore è stata inserita in un fondo patrimoniale, l’agente della riscossione può pignorarla per recuperare il debito di natura fiscale.
Le conseguenze del mancato pagamento di un debito erariale sono diverse a seconda dell’importo del debito e dei tipi di bene posseduti dal debitore. Riepilogando, la casa del debitore può essere pignorata o vi si può iscrivere un’ipoteca solo se vengono rispettati precisi limiti:
- se il debito con il Fisco ha un importo inferiore a 20.000 euro, l’agente di riscossione non può iscrivere l’ipoteca sui beni immobili in alcun caso;
- se il valore complessivo dei beni immobili del debitore è inferiore a 120.000 euro, gli immobili non possono essere pignorati;
- se il debito con il Fisco è inferiore a 120.000 euro, la casa non può essere pignorata;
- se il debito erariale è superiore a 120.000 euro, l’agente di riscossione può pignorare la casa di proprietà del debitore. Prima di farlo deve dare un preavviso di almeno 30 giorni, poi deve iscrivere un’ipoteca sull’immobile e poter eseguire il pignoramento dopo che siano trascorsi almeno 6 mesi;
- indipendentemente dall’ammontare del debito con il Fisco, la casa non può essere pignorata se è l’unico immobile di proprietà del debitore, se è la casa di residenza ed è accatastata come immobile non di lusso.
Pignoramento stipendio da parte di Equitalia
Per quanto riguarda lo stipendio invece Equitalia può effettuare una quota di pignoramento in base all’ammontare dello stesso:
- un decimo se supera i 2500 euro mensili;
- un settimo se lo stipendio è tra i 2500 e i 5000 euro al mese;
- un quinto se lo stipendio supera i 5001 euro:
Pignoramento pensione da parte di Equitalia
Per quanto riguarda la pensione invece Equitalia può effettuare il pignoramento seguendo queste regole:
- la pensione non può essere assolutamente toccata se è inferiore all’assegno sociale più la metà. Per il 2019 è di 458+229 = 687 euro circa. Questa soglia minima è definita del minimo vitale alla sopravvivenza;
- per quanto riguarda il conto corrente non può essere soggetto a pignoramento l’ultimo stipendio/pensione accreditata sul conto;
- anche le polizze vita non sono pignorabili.
- Mobili di casa – non sono pignorabili i letti, tavoli da pranzo e le sedie, armadi, cassettoni, frigoriferi, stufe, fornelli da cucina, utensili da casa e il mobile che li contiene.
- Risparmi: La legge stabilisce anche un limite al pignoramento dei risparmi. Nel caso di conto corrente impiegato per l’accredito dello stipendio o della pensione, è possibile il pignoramento della somma che supera la soglia di 1.344,21 euro, ossia tre volte l’importo dell’assegno minimo. Qualora invece il conto corrente sia usato per l’accredito di somme diverse dallo stipendio o dalla pensione, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione potrà pignorare le somme per intero.
- L’auto del professionista o dell’imprenditore non può essere pignorata se è strumentale allo svolgimento dell’attività lavorativa.
- Il 50% del conto corrente cointestato: in caso di beni o di conto corrente cointestati, l’agente di riscossione dei debiti fiscali potrà pignorarli per il 50% del loro valore. Se si tratta di beni divisibili, dovrà procedere alla divisione fisica e all’esecuzione forzata della metà di proprietà del debitore. Se i beni non sono divisibili, dovrà procedere alla vendita per intero del bene e all’incasso di metà del valore ricavato. L’altra metà andrà restituita all’altro titolare del bene. Occorre fare una specifica per quanto riguarda il conto corrente. Il creditore non potrà mai pignorare stipendio e/o pensione accreditati per più di un quinto mensile. Mentre se il debitore possiede altri conti questi possono essere pignorati praticamente del tutto.
La pensione sotto il minimo vitale
Se il debitore è in pensione, la pensione può essere pignorata al momento dell’accredito in banca oppure direttamente presso l’istituto di previdenza. Sono pignorabili sia la pensione di vecchiaia sia quella di invalidità.
La quota pignorabile è un quinto dell’importo netto della pensione, a cui va sottratto il valore minimo vitale, pari a una volta e mezzo l’importo dell’assegno minimo. Per il 2019 il minimo vitale non pignorabile è pari a 686,98 euro. La quota della pensione che può essere pignorata è un quinto di ciò che rimane dalla sottrazione tra la pensione netta e il minimo vitale. Se si riceve una pensione di 1.200 euro, la quota pignorabile è pari a 102,60 euro (1.200 – 686,98)/5.
Pignoramento da parte di più creditori
Ogni giorno, da persone sovraindebitate riceviamo le seguenti domande:
Cosa succede se ho debiti con più creditori? Posso fare la cessione del quinto ed impedire il pignoramento? Se ho già un pignoramento è vero che non possono più farmi nulla?
Per il codice di procedura civile, è ammesso che più creditori possano aggredire, con un solo pignoramento, il medesimo bene. Un bene già aggredito con un pignoramento da parte di un creditore, può essere pignorato anche da parte di altri creditori.
Quindi l’esistenza di un pignoramento su un bene non esclude che lo stesso possa essere di nuovo pignorato, in particolare il pignoramento dello stipendio o della pensione può essere effettuato da più creditori, per questo è necessario, quando si hanno i primi segni di problemi nei pagamenti, agire immediatamente al fine di trovare degli accordi sostenibili con tutti i creditori, evitando di subire in maniera passiva azioni legali che possono far lievitare notevolmente il credito ed eliminare tutte le possibilità di definire bonariamente le varie posizioni.
Efficacia del pignoramento
L’art. 497 del codice di procedura civile parla della“Cessazione dell’efficacia del pignoramento”, e prevede che il pignoramento perda di efficacia quando dalla sua esecuzione, siano trascorsi 45 giorni senza che ne sia stata chiesta l’assegnazione o la vendita dei beni.
Impignorabilità del diritto di uso e abitazione
Tra i diritti che hanno ad oggetto un immobile e non possono essere fatti oggetto di pignoramento, troviamo invece il diritto di abitazione e di uso, che possono essere sanciti, ad esempio, con un provvedimento giudiziario, come può accadere in un giudizio di separazione di coniugi.
Questi diritti non sono pignorabili perchè rispondono ad esigenze di natura familiare e che hanno carattere personalissimo.
Il diritto di abitazione può essere fatto valere anche se l’immobile viene pignorato purchè venga trascritto prima del pignoramento.
Se hai difficoltà nel pagamento delle rate dei finanziamenti e del mutuo, è indispensabile provvedere subito a valutare la situazione per evitare di subire uno o più pignoramenti. Quando si arriva al pignoramento è molto difficile riuscire a trattare per questo è fondamentale anticiparsi.
Per ricevere una consulenza gratuita scrivici la tua situazione ed i tuoi dati a www.debitobancario.it/contatti o scrivici una email a info@debitobancario.it
Luciano di paolo
Se una impresa edile, incassando un SAL per lavori 110%, emette contestualmente degli assegni circolari a favore di altre imprese sub-appaltate e/o fornitrici di materiale edilizio, al fine di garantire loro il corretto pagamento per successivi lavori/forniture da eseguire (nel contesto del contratto 110%), in caso di pignoramento di altri creditori, tali assegni c. possono essere pignorati? Grazie, saluti
Mario
Sono un pensionato con moglie a carico
La pensione è €1.150 mensili che vale x vivere
due persone Ho debiti e credo vogliono pignorare la pensione
Se è pignorabile by visto che la pensione vale x due persone
Grazie x il chiarimento
Antonino
Unica casa con debito superiore 120mila il fisco pignora? Faccio presente casa non di lusso e ho una piccole quota ereditaria
COSIMO
Complimenti per l’ottimo lavoro di sintesi svolto in così poco scritto in un ambito che talvolta ha risvolti drammatici! Chi non può pagare, perchè a sua volta non è stato pagato e/o gli è stato sottratto ingiustamente il proprio reddito o le proprie sostanze economiche e finanziarie, dovrebbe essere “liberato dal debito” e lasciato vivere dignitosamente, anche da parte delle Banche!
Iuliana Lazar
Buongiorno,
Ho letto molto attentamente tutte le informazioni, ringrazio mi sono utili.
Cordiali saluti!
Iuliana
Avv. Cacciola Francesco
Ci contatti su whatsapp al 3714133110 o lasci i suoi dati su info@debitobancario.it