Hai dimenticato, o ignorato volontariamente, il pagamento dei tributi: L’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ex Equitalia) può iniziare una procedura di accertamento che si concluderà con la creazione di una cartella esattoriale a tuo carico. Se non procederai al pagamento di questa cartella, l’Agente della Riscossione può esercitare una riscossione coattiva dei tributi, vale a dire una procedura forzata.

Cartella esattoriale non pagata: cosa succede

Il termine fissato per il pagamento di una cartella esattoriale è di 60 giorni dalla notifica. Passato questo periodo senza che tu abbia pagato quanto dovuto, l’Agenzia potrà procedere con la riscossione coattiva, cioè si attiverà per riscuotere il pagamento di quanto è dovuto. Sulle somme che sei tenuto a versare verranno applicati gli interessi di mora quotidianamente, calcolati senza tener conto delle sanzioni.

Riscossione coattiva: come avviene

Esistono diversi modi in cui l’Agenzia delle Entrate – Riscossione può recuperare il denaro dei tribuiti non versato. Vediamo nel dettaglio tre di queste modalità:

  • Fermo amministrativo o ganasce fiscali: l’Agenzia delle Entrate – Riscossione esercita il fermo della tua vettura registrata nel PRA (Pubblico Registro Automobilistico) dopo aver notificato un ultimo avviso di pagamento con limite di 30 giorni. Trascorso questo termine procederà con il fermo amministrativo. L’unico modo per evitare questa procedura è quello di dimostrare che la vetture viene utilizzata per l’attività di impresa, nel caso di lavoratore autonomo. Non esiste un limite minimo per disporre un fermo amministrativo ma esistono degli importi imposti da legge che si riferiscono al numero di vetture su cui è possibile disporre il fermo:
    – Tra 800 e 2000 euro, su una sola vettura;
    – Tra 2000 e 10000 euro il fermo può essere effettuato fino a 10 auto;
    – Tra 2000 e 10000 euro il fermo può essere effettuato fino a 10 auto;

Ricorda che per debiti inferiori ai 2000 euro l’Agenzia delle Entrate deve inviarti almeno due solleciti di pagamento. In caso contrario puoi impugnare il fermo e farlo rimuovere.

  • L’iscrizione ipotecaria: l’Agenzia delle Entrate può ipotecare il tuo bene immobile solo dopo aver inviato un sollecito per il pagamento delle somme dovute entro 30 giorni e solo per importi superiori ai 200000 euro. Non può in alcun caso essere ipotecata la prima casa.
  • Pignoramento: l’articolo 96 della Legge Finanziaria 2020 dà la possibilità agli enti di riscossione di procedere al pignoramento per sopperire ai tributi non versati, attraverso un atto unico di accertamento esecutivo per riscossione coattiva. Grazie alla Riforma della riscossione degli enti locali, i Comuni non sono più tenuti ad aspettare i tempi di iscrizione a ruolo del debito o predisporre l’ingiunzione per avviare l’iter di riscossione delle tasse comunali.

Il pignoramento del conto corrente non può essere applicato per debiti inferiori ai 10000 euro senza prima aver sollecitato il pagamento. Se il debito è tra i 100 e i 500 euro è possibile rateizzare il pagamento fino a quattro rate mensili. Se il debito supera i 20000 euro le rate possono arrivare a 72.