Il Capo III del Libro Quarto del Codice Civile italiano è dedicato all’inadempimento delle obbligazioni, una sezione cruciale che stabilisce le norme relative alla responsabilità del debitore e alle conseguenze giuridiche dell’inadempimento. Questo capitolo del Codice Civile è fondamentale per la regolamentazione delle relazioni contrattuali e non contrattuali, delineando le modalità di risarcimento e le procedure in caso di mancata esecuzione delle obbligazioni.

  • Art. 1218 — Responsabilità del debitore: L’articolo 1218 afferma che il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, a meno che non dimostri che l’inadempimento o il ritardo è stato causato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile. Questo articolo sottolinea la presunzione di responsabilità del debitore e impone a quest’ultimo l’onere della prova per escludere tale responsabilità.
  • Art. 1219 — Costituzione in mora: Il creditore deve mettere formalmente in mora il debitore per esigere il risarcimento dei danni derivanti dal ritardo nell’adempimento, a meno che il termine non sia essenziale agli effetti del contratto. La costituzione in mora avviene tramite una comunicazione che intimi al debitore di adempiere entro un termine appropriato.
  • Art. 1220 — Offerta non formale: Questo articolo stabilisce che l’offerta di adempimento fatta dal debitore, se completa e conforme ai termini del contratto, lo libera dalle successive conseguenze dell’inadempimento, anche se il creditore rifiuta l’adempimento offerto senza giustificato motivo.
  • Art. 1221 — Effetti della mora sul rischio: L’articolo 1221 tratta del trasferimento del rischio al creditore in mora. Se, dopo la mora del creditore, si verifica un evento che impedisce l’adempimento, il rischio è a carico del creditore, a meno che il danno non sarebbe avvenuto anche in presenza dell’adempimento del debitore.
  • Art. 1222 — Inadempimento di obbligazioni negative: Riguarda l’inadempimento di obbligazioni che impongono al debitore di astenersi da un certo comportamento. L’inadempimento si verifica quando il debitore compie l’atto da cui avrebbe dovuto astenersi.
  • Art. 1223 — Risarcimento del danno: Il danno risarcibile comprende sia il danno emergente sia il lucro cessante fino al momento della sentenza. Questo articolo specifica i criteri per la quantificazione del danno.
  • Art. 1224 — Danni nelle obbligazioni pecuniarie: Per le obbligazioni pecuniarie, il danno è pari agli interessi legali, salvo che il contratto, la legge o gli usi non stabiliscano diversamente, evidenziando la speciale considerazione per le obbligazioni di denaro.
  • Art. 1225 — Prevedibilità del danno: Il debitore risponde solo dei danni che poteva prevedere al momento della conclusione del contratto come conseguenza probabile dell’inadempimento.
  • Art. 1226 — Valutazione equitativa del danno: Quando il danno non è precisamente quantificabile, esso può essere determinato dal giudice con valutazione equitativa.
  • Art. 1227 — Concorso del fatto colposo del creditore: Se al verificarsi del danno ha contribuito anche il fatto colposo del creditore, la responsabilità del debitore è ridotta secondo i criteri della responsabilità concorrente.
  • Art. 1228 — Responsabilità per fatto degli ausiliari: Il debitore è responsabile per il danno causato dagli ausiliari impiegati nell’adempimento dell’obbligazione, estendendo così la sua responsabilità a soggetti terzi coinvolti nell’adempimento.
  • Art. 1229 — Clausole di esonero da responsabilità: Questo articolo regola la validità delle clausole che escludono o limitano in anticipo la responsabilità del debitore, stabilendo che tali clausole non sono valide se si riferiscono a dolo o colpa grave del debitore.

Questi articoli collettivamente formano un quadro comprensivo che regola le conseguenze dell’inadempimento, offrendo protezione ai diritti dei creditori mentre pongono limiti e condizioni sotto i quali i debitori possono operare legalmente.