Il fondo salva casa prevede che i debitori possano chiedere una revisione o un rifinanziamento del proprio mutuo se si trovano in difficoltà finanziarie. In questo modo, l’esecuzione può essere estinta.
Introdotto dall’articolo 41bis del Decreto Fiscale, trasformato nella Legge 157/2019, il fondo salva casa per l’edilizia abitativa è un fondo di garanzia istituito presso il MEF e già previsto dalla Legge di Stabilità del 2014, il cui scopo è fornire garanzie per i mutui.
Pertanto, se una banca avvia una procedura di pignoramento, il fondo di riserva per l’edilizia abitativa può essere preso in considerazione, ma devono essere soddisfatte alcune condizioni.
Innanzitutto, il fondo deve essere riservato esclusivamente a una persona fisica e senza presentare alcuna istanza di insolvenza ai sensi della sezione 3 della legge del 2012.
Inoltre, tale procedura si applica soltanto se il creditore è uno soltanto: una banca oppure una società veicolo. Tuttavia, se c’è più di un creditore, è possibile procedere con la richiesta del fondo salvo casa se tutti i creditori interessati si offrono di rinunciare alla procedura.
Il prestito è anche soggetto ad altre condizioni e la richiesta di un fondo di risparmio per la casa può essere effettuata solo se il 10% dei fondi originariamente finanziati è già stato rimborsato.
L’importo che può essere rinegoziato in base a questo meccanismo non deve superare i 250.000 euro e la durata del piano non deve superare i 30 anni.
Più precisamente, la durata del prestito non può superare gli 80 anni del richiedente, il che significa che a una persona di 55 anni non verranno concessi più di 25 anni.
Per quanto concerne l’immobile sottoposto a pignoramento, è esplicitamente richiesto che non deve rientrare nelle categorie catastali A1, A8 e A9, ossia non deve essere una villa, un castello o un’abitazione signorile.
Deve quindi essere una prima casa, ossia un immobile destinato a uso abitativo principale a partire da quando è iniziata la procedura esecutiva. Vediamo di seguito la definizione esatta di fondo salva casa.
Cos’è il fondo salva casa
Il fondo salva casa è un’opportunità offerta dal governo per evitare il rischio di mettere all’asta la propria casa in caso di difficoltà finanziarie. In effetti, chiunque abbia problemi a pagare il mutuo, potrebbe suo malgrado subire un pignoramento.
Tuttavia, dopo la pandemia di Covid-19, che ha portato a una profonda crisi economica, lo Stato italiano ha pensato bene di creare questo fondo salva casa. Questa misura di sostegno è stata confermata anche per l’anno in corso.
Ma come richiedere il fondo salva casa 2022? Vediamolo di seguito.
Come richiedere il fondo salva casa 2022
Se la persona fisica è riuscito a soddisfare tutte le condizioni di cui sopra, può beneficiare di questo programma di aiuto. Ma come deve agire?
I debitori e i creditori devono quindi presentare un’istanza di sospensione dell’esecuzione nell’ambito di un procedimento esecutivo, che sarà esaminata da un giudice. La scadenza per la presentazione delle domande è il 31 dicembre 2022.
Se il debitore non è in grado di rivolgersi al fondo salva casa, possono presentare domanda anche il coniuge, la parte dell’unione civile, i parenti e gli affini di terzo grado, i conviventi di fatto.
Con il fondo salva casa è possibile mantenere la propria casa e ottenerne la riassegnazione dimostrando di non essere in grado di effettuare i pagamenti a causa della situazione finanziaria ai sensi della legge 157 del 2019.