Può capitare di ritrovarsi in gravi difficoltà economiche, magari di perdere il lavoro, e non avere quindi i soldi necessari a saldare le proprie spese e in particolare i debiti contratti nei tempi previsti e con le modalità concordate.

In questi casi l’ufficiale giudiziario potrebbe bussare alla porta di casa con una richiesta di pignoramento dei beni. Cosa fare e come comportarsi in questi casi?

Nulla è perduto in quanto, si può richiedere la conversione di pignoramento, cioè la possibilità di saldare la quota di debiti così che i beni non vengano pignorati.

Nei prossimi paragrafi vedremo meglio nel dettaglio:

  • cos’è la conversione di pignoramento; 
  • cosa prevede l’istanza di conversione del pignoramento.

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Cos’è la conversione di pignoramento?

Occorre precisare che il pignoramento può essere eseguito sia su beni materiali che immateriali, così come possono essere pignorati persino la pensione o lo stipendio con il fine di riavere la somma dovuta.

Però, grazie all’articolo 495 del Codice di Procedura Civile, il debitore può “difendersi” richiedendo la conversione di pignoramento prima di pignorare i beni e di conseguenza poi venderli all’asta così da avere la possibilità di pagare l’importo dovuto ed eventuali spese facendo in modo di estinguere il debito e tenersi i beni di proprietà.

Se il debitore non salda il debito nei tempi stabiliti, il giudice su istanza del creditore, potrà disporre comunque la vendita dei beni pignorati e le somme già versate diventano parte integrante di quanto pignorato. Se, invece, il debitore paga integralmente si riappropria dei beni, vengono così svincolati dal pignoramento.

cos'è la conversione di pignoramento

Cosa prevede l’istanza di conversione del pignoramento

Il debitore deve quindi presentare a chi si occupa delle esecuzioni mobiliari o immobiliari l’istanza di conversione del pignoramento prima che si stabilisca la data per la messa all’asta e l’assegnazione delle cose pignorate.

L’istanza di conversione del pignoramento prevede che il debitore debba pagare una cauzione pari ad un sesto della somma da dare ai creditori e tale somma deve essere versata con assegno circolare non trasferibile.

La ricevuta del trasferimento di denaro viene quindi poi allegata alla documentazione di conversione inoltre, attivando la procedura di conversione del pignoramento, il debitore ottiene la possibilità di estinguere il debito a rate (ma solo se si tratta di pignoramento di beni mobili o immobili), purché la rateizzazione non sia superiore a 2 anni.

Tuttavia, se la rata non viene pagata regolarmente entro i 30 giorni successivi alla scadenza decade subito la conversione del pignoramento e si avvia la procedura di pignoramento, vendita all’asta e assegnazione.

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