L’attuale situazione di emergenza causata dalla Pandemia da Covid19 ha costretto lo Stato a scendere in campo per soccorrere le famiglie italiane che, oltre alla lotta contro un nemico invisibile, devono fare i conti con le scadenze e le rate dei mutui

 

Le numerose attività chiuse, i dipendenti a casa dal lavoro e la cassa integrazione sono ormai realtà e per dare una risposta dirompente ed immediata all’emergenza Coronavirus il Consiglio dei Ministri ha varato un corposo Decreto Legge di 127 articoli in cui troviamo, all’Art.54, che sarebbe dovuto essere a sostegno a famiglie e imprese mutuatarie.

 

Originariamente la sospensione dei mutui era stata pensata esclusivamente per le imprese.

Più volte modificato nell’arco di poco più di un mese, il Decreto ha aggiunto nuovi spunti d’interesse riguardo alla sospensione dei mutui  per tutte le famiglie italiane, nell’ultimo aggiornamento del 24 marzo 2020, estendendo l’interruzione dei pagamenti anche ai possessori di partita iva.

 

Alcune delle novità presenti prevedono :

 

  • la sospensione del mutuo può essere fino a 18 mesi massimi e riguardare il finanziamento per l’acquisto della prima casa;

 

  • Non è richiesta la presentazione della certificazione ISEE ;

 

Come funziona la sospensione dei mutui per crisi da coronavirus? Chi può beneficiare della moratoria?

 

A  causa della pandemia da Covid-19, il Governo prevede misure straordinarie che permettono la sospensione del pagamento dei mutui ed altre agevolazioni ai cittadini che si trovano in questo momento in gravi difficoltà nel sostenere l’impegno economico delle rate.

 

In particolare sono stati stanziati :

 

  • 10 miliardi a sostegno dell’occupazione ;

 

  • 3 miliardi per i lavoratori autonomi ;

 

  • 3 miliardi e mezzo per il Sistema Sanitario nazionale e la Protezione civile ;

 

  • 3 miliardi per le piccole e medie imprese (PMI). 

 

A questo si aggiungano le misure intraprese per far slittare le scadenze fiscali di Iva e Irpef al 31 maggio per le imprese che fatturano fino a 2 milioni di euro e lo stop alle cartelle esattoriali, ai controlli fiscali e ai contributi fino a giugno 2020.

 

Possono beneficiare della moratoria i privati e gli autonomi con partita iva, purchè in possesso di alcuni requisiti :

 

  • Il mutuo deve necessariamente riguardare l’acquisto o la costruzione della prima casa ;

 

  • L’importo complessivo non deve superare 250mila euro ;

 

  • Il mutuo deve avere almeno un anno di vita ;

 

  • Non devono esserci ritardi nei pagamenti superiori ai 90 giorni consecutivi.

 

I lavoratori autonomi, per usufruire della sospensione, dovranno certificare di aver registrato “in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 ovvero nel minor lasso di tempo intercorrente tra la data della domanda e la predetta data”, una riduzione del proprio fatturato superiore al 33% rispetto al fatturato dell’ultimo trimestre 2019, in seguito alla chiusura o alla riduzione del lavoro dovuta alle misure adottate dall’autorità competente a seguito della pandemia da Coronavirus.

 

Inoltre, per poter richiedere la sospensione del mutuo prima casa, bisognerà dimostrare di vivere in una reale difficoltà economica cagionata dalla Pandemia :

 

  • Aver perso il lavoro, ovvero esservi visti cessare il rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e determinato; il lavoro parasubordinato; quello di rappresentanza commerciale o di agenzia. Rientrano anche quelli che sono stati sospesi dal lavoro o che hanno una riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno un mese a seguito dell’emergenza Covid-19 ;

 

  • Nel caso dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti, essere in grado di certificare, con autocertificazione e responsabilità penale in caso di falsa dichiarazione, una riduzione del fatturato del 33% dal 21 febbraio 2020 alla data della domanda o comunque rispetto all’ultimo trimestre del 2019 ai sensi degli Articoli 46 e 47 DPR 445/2000 ;

 

  • In caso di morte o di un grave handicap o di invalidità civile non inferiore all’80%. 

 

Fondo di solidarietà e Decreto Cura Italia sulla sospensione mutui

 

La sospensione del pagamento delle rate del mutuo è una misura già prevista nel cosiddetto “Fondo di solidarietà” con la Legge 244/2007, conosciuta anche come Legge Gasparrini,  rivolto alle famiglie italiane titolari di mutuo in temporaneo stato di crisi economica.

 

Con il nuovo decreto cura Italia è possibile richiedere la sospensione del mutuo per un massimo di due volte e un periodo complessivo di:

 

  • 9 mesi per gli autonomi

 

  • 18 mesi per lavoratori dipendenti

 

Durante il periodo dell’interruzione del pagamento, sarà il Fondo stesso a farsi carico del pagamento degli interessi nella misura del 50% degli interessi maturati sul debito residuo .

 

Oltre all’estensione delle categorie, la novità è che è possibile richiedere la sospensione delle rate del mutuo senza presentare il modello ISEE.

 

Cosa devo fare per richiedere la sospensione delle rate del mutuo per coronavirus?

 

Per poter usufruire dei vantaggi offerti dalla Legge cura Italia e richiedere la sospensione del mutuo, dopo aver verificato di essere in possesso dei requisiti richiesti, basterà munirsi di tutta la documentazione necessaria e fare richiesta al proprio istituto bancario, allegando l’apposito modulo Consap compilato.

 

Una volta ricevuta la documentazione, la banca verificherà i requisiti e, se ritenuta idonea,  entro 10 giorni dalla presentazione verrà inviata telematicamente a Consap che, a sua volta, ha 15 giorni a disposizione per comunicare l’esito alla banca.

 

Qualora Consap accettasse la richiesta di sospensione del pagamento delle rate, l’attivazione sarà immediata, come dichiarato dal Ministro dell’Economia Gualtieri ; tuttavia bisognerà tener conto della parte burocratica necessaria all’espletamento della pratica che richiederà non meno di un paio di settimane prima della vera e propria sospensione.

 

La domanda sarà rifiutata se il richiedente usufruisce di altre agevolazioni economiche come :

 

  • Misure diverse  per la sospensione del mutuo ;

 

  • Agevolazioni pubbliche ;

 

  • Presenza di polizza assicurativa a copertura del rischio.

 

Conseguenze sospensione mutuo : conviene richiederla?

 

La situazione è grave, inutile negarlo, ed ogni mano che viene tesa verso il cittadino da parte dello Stato, in questo periodo più che mai, viene afferrata con avidità, in quanto i numeri del disastro in cui stiamo vivendo sono allarmanti e, come se non bastasse, le previsioni del post-pandemia sono anche peggio.

 

Secondo le stime della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro l’impatto delle misure di lockdown adottate dal Governo porterà al collasso quasi 7 milioni di lavoratori ; tra licenziamenti e chiusure sono a rischio :

 

  • Oltre 1 milione di autonomi ;

 

  • Quasi 2 milioni di lavoratori dipendenti ;

 

  • 3,6 milioni di occupati in settori a “rischio di chiusura indotta”.

 

Tuttavia, prima di buttarsi nella richiesta della sospensione del mutuo, è bene riflettere su quali potrebbero essere le conseguenze future aderendo alla moratoria.

 

Per la durata della sospensione il fondo riconoscerà alle banche solo il 50% della quota dei mancati interessi maturati sulle rate non versate ; la metà restante rimarrà a carico del mutuatario. E’ un particolare non da poco se si pensa che potrebbe precludere la possibilità di una surroga del mutuo, non solo durante la sospensione, ma anche successivamente.

 

Surrogare il mutuo permette al proprietario dell’immobile di trasferire la pratica in una nuova banca concordando condizioni più favorevoli e, per quanto non si esclude che le banche potrebbero riservare un occhio di riguardo vista la situazione, è bene sapere che in passato sono state respinte surroghe a chi aveva aderito al fondo di solidarietà.

 

Il nostro suggerimento è di valutare attentamente la situazione anche e soprattutto a lungo termine, non lasciandovi allettare da una soluzione momentanea che potrebbe pregiudicare scelte e necessità future.

 

Qualora aveste la possibilità di procrastinare nell’attesa che venga superato l’attuale momento di crisi, potrete, in seguito, valutare una surroga o una rinegoziazione del mutuo con l’eventuale dilazione de piano di ammortamento, ottenendo una soluzione più stabile a vantaggiosa a lungo termine.

 

Per i finanziamenti a dipendenti e pensionati è previsto qualcosa nel decreto?

Nel  Decreto cura Italia non si è fatto riferimento esplicito ad eventuali agevolazioni sui finanziamenti e i prestiti personali. Va detto che, vista la criticità del periodo, non si esclude un’ulteriore integrazione in merito ma, al momento, pare che eventuali iniziative siano a discrezione delle singole banche e finanziarie.

Quindi anche in caso la società per cui lavori avesse richiesto la cassa integrazione e quindi dovessi avere una riduzione dello stipendio o addirittura se fossi stato licenziato, può succedere molto probabilmente che le finanziarie non ti verranno incontro e sarai costretto a non pagare.
In questo caso possiamo darti una mano. Puoi scriverci la tua situazione a questo link www.debitobancario.it/contatti e riceverai una consulenza gratuita per come riuscire a sfruttare la situazione per ricevere una riduzione drastica delle rate mensili e anche importanti sconti sui finanziamenti.