Una signora Torinese si rivolge alla Banca Regionale Europea per avere un mutuo.

 

Così il 24 maggio 2007 stipula un mutuo

– di 30 anni

– a tasso variabile

– per l’importo di 175.000,00 euro

per acquistare una prima casa.

 

La Banca, non contenta, contemporaneamente le rifila, giusto sotto la mano che impugna la penna, un altro bel documento,

 

la signora firma!

 

Cio’ che la signora crede di aver firmato è “un qualcosa” che l’avrebbe dovuta tutelare e coprire dal rischio qualora ci fosse stato un rialzo dei tassi d’interesse del mutuo.

 

Era un vero e proprio contratto di

 “INTEREST RATE SWAP”

Lo swap, in ambito finanziario è uno strumento che appartiene alla categoria dei cosiddetti derivati. Lo swap consiste in uno scambio di flusso di cassa tra due controparti, che si determinano in funzione a un’altro strumento o una classica attività finanziaria. Lo swap in sintesi è un importante strumento per le Banche che lo utilizzano per coprire i rischi derivanti da azioni finanziarie.

 

Con un cotratto regolato dall’IRS, in sintesi:

 

– la consumatrice si impegnava a pagare ogni 6 mesi a favore della banca un tasso pari al 4,72%

 

– la Banca, invece, si impegnava a pagare un tasso di interesse pari all’euribor a sei mesi che al momento della stipula valeva il 4,24% circa.

 

Gli interessi che la cliente si era impegnata a versare SUPERAVANO gli interessi che si era impegnata a versare la banca!!!!

 

Per rimettere in pari le posizioni la Banca avrebbe dovuto versare alla cliente il c.d. up front cioè una somma pari alla differenza di valore dei flussi esistente al momento della stipulazione del contratto ma LA BANCA NON LO HA FATTO provocando lo squilibrio a proprio favore.

 

Questo SQUILIBRIO poteva essere rilevato solo attraverso calcoli matematici e quindi NON ERA ESPLICITAMENTE DICHIARATO.

 

Un semplice consumatore non avrebbe mai potuto accorgersene perché ovviamente non ha le conoscenze adeguate e la banca non ci ha pensato nemmeno lontanamente di spiegare il reale funzionamento dello swap in relazione al cambiamento del tasso di interesse dell’euribor!!

 

LA FIRMA DI QUEL CONTRATTO NON E’ STATA FRUTTO DI UNA LIBERA SCELTA DELLA CLIENTE che in realtà ne era completamente all’oscuro!!

 

Quindi “l’investitrice” non conosceva il c.d. MARK TO MARKET con il quale si andava ad assumere il rischio maggiore, una sorta di “scommessa” mentre la banca era perfettamente a conoscenza del proprio rischio.

 

Questo “gioco” permette anche alla banca di OCCULTARE IL PROPRIO COMPENSO …..i cc.dd. costi impliciti ….– commissioni implicite come mandatario – sì perché la banca viene considerata oltre che controparte della scommessa “anche” mandatario!!!!

 

Cosa sarà mai successo?

 

E’ successo che, ovviamente, l’andamento dei tassi ha comportato FORTI PERDITE SOLO PER LA CLIENTE!

 

In gergo: “La signora è rimasta fregata”.

 

Questo perché se il tasso d’interesse anziché aumentare crolla è il cliente a dover versare la differenza alla banca e tanto più si abbasserà il tasso tanto più grave sarà la perdita.

 

Conseguenza: indubbio vantaggio per la banca.

 

Per tutti questi motivi il Tribunale di Torino:

1. ha dichiarato NULLO per mancanza di causa IL CONTRATTO DI INTEREST SWAP

 2. ha CONDANNATO LA BANCA a restituire i flussi negativi addebitati alla cliente e cioè alla restituzione di 10.793,43 euro oltre interessi.

 

Se richiedi un mutuo fai molta attenzione a quello che firmi!!

Nel caso porta con te qualcuno di tua fiducia competente in materia!!

Se hai dei dubbi contattaci subito!