Milioni di persone, ogni anno, ricorrono a prestiti e finanziamenti per svariati motivi  che vanno dalla ristrutturazione della casa al cambio dell’auto dalle spese dentistiche all’acquisto dell’ arredamento o anche solo per ottenere un po’ di liquidità per affrontare spese impreviste.

Finanziamento non pagato

Quando si parla di finanziamento ci si riferisce ad una scrittura privata che non richiede la presenza di un pubblico ufficiale all’atto della sottoscrizione, come per esempio accade nella stipula di un mutuo

Legalmente questo comporta una sostanziale differenza di un mancato pagamento una o più rate, rispetto al mutuo non pagato in quanto la finanziaria, per agire in un percorso di recupero del credito, dovrà valersi dell’intervento del tribunale per far emettere al giudice un decreto ingiuntivo prima di poter procedere al pignoramento. Tale decreto conterrà formale richiesta di rientro del debito aggravato da interessi e rivalutazione monetaria.

La finanziaria erogatrice del prestito, a seguito del ritardo del pagamento della prima rata, provvede a comunicare prima telefonicamente e in seguito tramite raccomandata il sollecito dell’insoluto e, in caso di esito negativo, passerà la pratica ad un ufficio di recupero crediti, generalmente esterno, nel tentativo di rientrare della somma del finanziamento non pagato.

Finanziamento non pagato: pignoramento dei beni

Non pagare un finanziamento porta inesorabilmente a delle conseguenze che potrebbero arrivare al pignoramento dei propri beni presenti e futuri, come  la perdita di una parte dello stipendio, della pensione, dei soldi eventualmente presenti sul conto corrente e addirittura i soldi provenienti da un’eventuale vincita sono potenzialmente pignorabili.

E’ bene sapere, inoltre, che un finanziamento non pagato rientra nell’asse ereditario, diventando di fatto un debito degli eredi in caso di morte del contraente.

Il processo espropriativo dei beni di chi non paga un finanziamento può essere di tre tipi: 

  • Espropriazione mobiliare presso il debitore; 
  • Espropriazione immobiliare; 
  • Espropriazione presso terzi.

Non pagare un finanziamento anche solo per una rata, inoltre, fa sì che si venga considerati cattivi pagatori e, in quanto tali, segnalati presso  banche dati quali CRIF, Eurisc ed Experian.

Cosa accade dopo 5 anni in un finanziamento non pagato?

Quando ci si rivolge ad una finanziaria per ottenere un prestito i vostri dati vengono trasmessi automaticamente al sistema di informazioni creditizie (SIC), un data base in cui vengono raccolte le informazioni fornite da banche e finanziarie su tutti coloro che chiedono e ottengono accesso al credito. 

  • Richiesta di finanziamento ;
  • Regolarità nel pagamento ;
  • Ritardo su alcune rate ;
  • Mancato rientro del debito.

La consultazione di questo sistema permette agli enti erogatori di prestiti di poter giudicare la vostra posizione creditizia e valutare se siate o meno affidabili sulla restituzione del denaro, condizionando l’eventuale accesso al credito in caso di informazioni negative.

Le tempistiche relative alla permanenza dei dati all’interno di questi data base sono regolamentate dalla Legge che cita  :

  • Nel caso di pagamento ritardato di una o due rate, l’informazione negativa resta in banca dati per non meno di 12 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, purché  durante questo lasso di tempo, i pagamenti siano stati eseguiti puntualmente; 
  • Nell’ipotesi di pagamento ritardato di tre o più rate, l’informazione negativa viene conservata per non meno di 24 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, ma sempre a condizione che, durante questo tempo, i pagamenti siano stati effettuati in maniera regolare; 
  • Per i prestiti mai restituiti o con morosità di particolare entità, le informazioni negative permangono per non meno di 36 mesi decorrenti dalla data in cui, secondo il contratto, il prestito si sarebbe dovuto estinguere oppure dalla data in cui la finanziaria ha inviato l’ultimo aggiornamento dei dati relativi al prestito in questione.

Un finanziamento non pagato va in prescrizione?

E’ pensiero comune che un finanziamento non pagato vada automaticamente in prescrizione dopo solo 5 anni, in quanto prestazione periodica con rientro del debito mediante pagamento di rate mensili ; per Legge  la prescrizione del finanziamento applicabile in questi casi è quella ordinaria, ossia dopo 10 anni.

La Corte di Cassazione infatti stabilisce che :

«Il debito del mutuatario non può considerarsi scaduto prima della scadenza dell’ultima rata, per cui la prescrizione decennale dell’azione di ripetizione di indebito non si pone quando il rapporto è ancora in corso e decorrerà dal pagamento dell’ultima rata».

Inoltre è bene chiarire che si tratta di una prescrizione unica, basata quindi sulla totalità del credito, che inizierà a decorrere allo scadere previsto del finanziamento o alla revoca dello stesso ; per stabilire la prescrizione del vostro finanziamento, quindi, dovrete calcolare 10 anni a partire dalla scadenza dell’ultima rata.

Pignoramento della casa a seguito di un finanziamento non pagato

Mentre una banca, a seguito del mancato pagamento del mutuo, può rivalersi sulla casa ipotecata, per quanto concerne le finanziarie la situazione è differente, in quanto non sempre è prevista l’iscrizione ipotecaria sull’immobile.

La natura dei contratti bancari e finanziari, infatti, differiscono notevolmente tra loro in quanto il primo è un «titolo esecutivo», che consente al creditore di avviare un pignoramento senza previa condanna del giudice e, se non versate una rata del mutuo, la banca può procedere direttamente a pignorare la casa ipotecata mentre il contratto di finanziamento è una scrittura privata, redatta e firmata senza l’assistenza di un pubblico ufficiale e, in caso di finanziamento non pagato, la finanziaria dovrà emettere un decreto ingiuntivo prima di avviare un giudizio.

Le forme di pignoramento possibili sono tre:

  • Beni mobili (sequestro degli arredi da parte dell’Ufficiale giudiziario) ;
  • Beni immobili (previa iscrizione di ipoteca sui registri immobiliari) ;
  • Crediti verso terzi (stipendio, conto corrente, pensione, canoni di affitto).

In compenso la finanziaria ha il potere d21i recedere dal contratto anche solo dopo il mancato pagamento di poche rate, in realtà già dopo la prima, revocando il piano d’ammortamento stabilito e pretendendo la restituzione immediata della totalità della somma prestata ; la regolamentazione prevista all’interno del contratto sottoscritto in fase di istruttoria vi chiarirà il livello di tolleranza previsto vostro caso specifico riguardo il mancato pagamento delle rate del finanziamento.

Possono pignorare il mio stipendio se non pago il finanziamento?

La procedura di pignoramento in caso di un finanziamento non pagato è l’ultima carta da giocare per la finanziaria. Qualsiasi creditore tenta dapprima di trovare una conciliazione bonaria al fine di rientrare della somma prestata, in quanto l’iter giuridico è molto lungo e costoso.

Tuttavia se dopo i solleciti verbali, scritti, le chiamate da parte del recupero crediti e il decreto ingiuntivo il debito permane, il passo successivo sarà, appunto, il pignoramento.

Il pignoramento dello stipendio rientra nella categoria di “pignoramento verso terzi”  e prevede una trattenuta della cifra dovuta per il prestito direttamente in busta paga.

Per procedura viene notificato un atto di pignoramento contestualmente al debitore e al suo datore di lavoro, il quale dovrà comunicare al creditore che il rapporto di lavoro è ancora in corso e l’ammontare della busta paga del dipendente, su cui verrà calcolato l’importo della trattenuta.

In caso di finanziamento non pagato la somma massima pignorabile dallo stipendio dipende dalla retribuzione e viene così calcolata :

  • Fino a 2.500 euro = 1/10 ;
  • Tra 2.500 e 5mila euro = 1/7; 
  • Oltre  5mila euro, = 1/5.

La tredicesima mensilità non è pignorabile.

Finanziamento non pagato: cancellazione CRIF

finanziamento non pagato e cancellazione crif

Il CRIF, acronimo per centrale rischi intermediazione finanziaria, è una società privata che gestisce il SIC (sistema informazioni creditizie) e si tratta di una banca dati all’interno della quale vengono raccolte tutte le informazioni relative agli storici creditizi delle persone che hanno richiesto e ottenuto accesso al credito da banche e finanziarie

Lo scopo è quello di valutare l’affidabilità creditizia delle persone che richiedono un prestito e le tempistiche di permanenza all’interno di questa banca dati variano a seconda delle singole situazioni :

    • Finanziamento richiesto ed in corso di valutazione​ | 6 mesi dalla data di richiesta ;
    • ​Richieste di finanziamento rinunciate/rifiutate | 1 mese dalla data di rinuncia/rifiuto ;
  • Finanziamenti rimborsati regolarmente | 36 mesi dalla data di estinzione effettiva del rapporto di credito ;
  • 1 o 2 rate (o mensilità) del finanziamento pagate in ritardo | 12 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, a condizione che nei 12 mesi i pagamenti siano sempre regolari ;
  • Finanziamenti non rimborsati | 36 mesi dalla data di estinzione prevista o dalla data in cui l’istituto di credito ha fornito l’ultimo aggiornamento ;

Vendere l’auto con un finanziamento non pagato

Richiedere un finanziamento per l’acquisto di un bene non vincola in alcun modo il proprietario sul possesso del bene stesso ; se acquistate un’auto, ad esempio, e decidete di venderla mentre il finanziamento è ancora in corso potete farlo tranquillamente, in quanto il bene acquistato non è strettamente correlato al finanziamento se non come menzione giustificativa della richiesta.

L’unico obbligo del proprietario dell’auto, dunque, è quello di restituire la somma ricevuta e l’eventuale acquirente diventerà il legittimo proprietario della vettura senza coinvolgimento alcuno riguardo il finanziamento acceso dal vecchio proprietario per l’acquisto del bene.

In caso di mancato pagamento delle rate del finanziamento varrà la procedura di un normale recupero del credito da parte della finanziaria, interessata a rientrare della somma prestata indipendentemente dall’uso che ne sia stato fatto, quindi anche dall’acquisto della vettura.