Il Sig. Luigi ha 65 anni adesso.

Appena diciottenne  ha iniziato a lavorare con il padre che aveva un’ azienda che produceva calzature.

Dopo qualche anno purtroppo il padre è deceduto e quindi il giovane Luigi ha dovuto prendere le redini dell’azienda.

Il suo sogno era far in modo che il padre potesse essere fiero di lui e quindi voleva a tutti i costi continuare la sua attività facendola prosperare.

Per oltre 30 anni l’azienda è cresciuta notevolmente lavorando con grosse griffe a livello mondiale e riuscendo a dare lavoro a decine di persone in Italia.

Insieme a lui lavorava anche sua moglie che gestiva la parte amministrativa.

Insieme sono riusciti ad acquistare ben 5 case ed hanno avuto un figlio.

Avevano rapporti con due banche principalmente con le quali avevano dei fidi di cassa e l’anticipo fatture.

Nel corso degli anni hanno stipulato vari mutui ipotecari per acquistare immobili e finanziamenti chirografari per mandare avanti l’attività.

Nel 2007/08 purtroppo alcuni clienti falliscono e l’azienda del Sig. Luigi perde oltre 1.000.000,00 di euro.

Iniziano a soffrire ma il Sig. Luigi era stato un imprenditore oculato ed aveva messo da parte la liquidità necessaria a fronteggiare eventuali difficoltà economiche.

In un primo momento, riesce a far fronte a quella difficoltà, poi purtroppo la crisi colpisce il suo settore nel 2008 e inizia a diminuire drasticamente il fatturato della sua azienda.

Per mandare avanti l’azienda e pagare i suoi debiti vende 2 immobili.

Le banche iniziano a chiedere la riduzione dei fidi e i rientri parziali fino a quando, i direttori delle due banche, che si professavano suoi amici e che dicevano di volere il bene dell’azienda, gli dicono che la cosa migliore sarebbe stata quella di chiedere un mutuo personale per rientrare dei fidi della sua società in modo da pagare meno interessi.

Tutte e due le banche gli indicano di seguire questa procedura dicendogli che, successivamente gli avrebbero concesso nuove linee di credito.

Il Sig. Luigi in buona fede gli crede ma nessuna di queste promesse viene mantenuta.

Purtroppo l’azienda era completamente ferma a causa della difficoltà del settore, e il Sig. Luigi, dopo aver pagato le prime rate semestrali, non riesce più a farlo.

In preda allo sconforto, il Sig. Luigi non sa più cosa fare e ci contatta.

Ci consegna i contratti di mutuo e valutiamo gli interessi pattuiti ed applicati verificando anche i solleciti di pagamento in cui venivano richiesti gli interessi di mora.

Riscontriamo numerose illegittimità.

Dato che i mutui erano stati stipulati per chiudere dei fidi, pensiamo subito che possano essere dei MUTUI SIMULATI e per questo diffidiamo la banca a consegnarci tutti i documenti relativi ai conti correnti.

Dopo 90 giorni una delle due banche ci consegna la documentazione. Anche sugli estratti conto rileviamo numerose illegittimità e riscontriamo che al momento in cui era stato concesso il mutuo la società del Sig. Luigi non aveva alcun debito verso la banca in questione.

Nel frattempo l’azienda fallisce.

L’altra banca, dopo i 90 giorni non ci ha consegnato i documenti e siamo stati costretti a ricorrere all’arbitro bancario per ottenerli.

Il giorno dopo la consegna, la banca in questione notifica un precetto per 80.000,00 euro. Provvediamo subito a redigere una perizia sia sul conto corrente che sul mutuo rilevando i seguenti vizi:

Sapevamo che il Sig. Luigi, per questo rapporto, rimaneva comunque debitore di circa 40.000,00 euro.

Il nostro obiettivo era quello di impedire il pignoramento. L’impresa non era semplice.

Facciamo opposizione. Il giudice la ritiene fondata. La banca non va avanti con l’azione esecutiva.
Continuiamo con la causa fino alla nomina del ctu.

Il consulente nominato dalla banca era molto agguerrito ma riusciamo ad averla vinta e la ctu ci da ragione.

Sono passati circa 5 anni e stiamo definendo la posizione per 20.000,00 euro.

L’altra banca invece è stata molto più lenta nella propria azione. Anche in quel caso abbiamo opposto le anomalie riscontrate e siamo riusciti ad ottenere la ctu che è ancora in corso. In questo caso il debito è di oltre 140.000,00 ma pensiamo di riuscirlo a chiudere per 50.000,00

La cosa fondamentale che il Sig. Luigi ci aveva chiesto appena lo abbiamo conosciuto era riuscire a prendere tempo e riuscire a salvaguardare le 3 proprietà che gli rimanevano (una in cui viveva lui, una in cui viveva il figlio con la moglie e l’altra casa che utilizzavano per vacanze).

Voleva avere il tempo necessario per trovare la liquidità per definire a saldo e stralcio le 2 posizioni.

Se ti trovi nella stessa situazione del Sig. Luigi o in una situazione simile, sappi che ti puoi difendere. La cosa più importante è mantenere la lucidità e far controllare immediatamente i tuoi rapporti di credito.

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