Donare un bene ad un proprio parente significa letteralmente regalarne la proprietà: ovviamente dopo aver pagato le imposte del caso. Al giorno d’oggi però, tale pratica è divenuta sempre più diffusa tra coloro che, in mala fede, cercano di sfuggire alle conseguenze del mancato pagamento dei loro debiti, donando ad un parente i beni pignorabili in loro possesso.

Tra tutti i creditori oggetto di questa pratica fraudolenta di certo il fisco è quello più colpito, ed è per questo che la legge ha messo a sua disposizione tre strumenti, da utilizzare per recuperare il patrimonio indebitamente sottratto.

 

Donazione di un bene e debiti con il fisco: il fondo patrimoniale e trust

La corte di Cassazione ha di recente apportato un’importante modifica al codice civile, consentendo al fisco di agire su un bene donato, inserito in un fondo patrimoniale o in un trust senza eseguire l’azione revocatoria.

Il fisco quindi, nel caso trascriva l’azione di pignoramento entro un anno, vedrà sospendere in automatico gli effetti della atto di donazione, inserimento nel fondo patrimoniale o del trust, e potrà  quindi pignorarli liberamente.

Debiti con il fisco e donazione di un bene, scatta l’azione revocatoria

La famosa azione revocatoria viene intrapresa del fisco nel momento in cui si sospetti, o venga dimostrata, la malafede del contribuente. Questo, avviene per esempio nel caso in cui il debitore in questione non risulti intestatario di altri beni attaccabili dal fisco che quindi, attraverso la donazione, è stato indebitamente frodato dell’unico bene su cui poteva rivalersi.


Onde evitare il ricrearsi di tali situazioni una donazione resta attaccabile per i primi 5 anni, durante i quali può essere “annullata” dal fisco tramite appunto l’azione revocatoria, che gli permette di pignorare il bene nonostante sia avvenuto il passaggio di proprietà.
È bene ricordare che nel caso in cui il soggetto in questione sia titolare di altri possedimenti l’azione non può essere intrapresa.

Debiti con il fisco e donazione di un bene, si rischia di essere denunciati?


Come detto all’inizio dell’articolo, donare un bene sta diventando una pratica sempre più diffusa tra coloro che cercano di non pagare i propri debiti, sopratutto con il fisco. Ma, come ben tutti sappiamo “ad ogni azione corrisponde una reazione” e ci troviamo pur sempre di fronte al fisco, ed è quindi quasi scontato aspettarsi una denuncia.

La denuncia in oggetto è per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, e scatta soltanto quando il creditore è il fisco, e ci troviamo difronte a questi tre punti:

  1. Il debito riguarda il mancato pagamento di Iva, Irpef o qualsiasi altra imposta sul reddito;
  2. Il debito in questione è superiore ai 50mila euro;
  3. Il debitore non ha altri beni.

La denuncia deve essere presentata entro i 7 anni e mezzo dal reato, che altrimenti cade in prescrizione, e soltanto se si è in presenza di tutti e tre i punti elencati in precedenza: in caso contrario il rischio di andare incontro a sanzione penale viene meno.